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22/10/2023 09:16:00

Prime ore in carcere per l'ex giudice Saguto. I legali: "Sta male"

Prime ore in carcere, al Pagliarelli, a Palermo, per l'ex giudice Silvana Saguto. Ma potrebbe restarci poco.

Quando Saguto è giunta al carcere di Pagliarelli scortata dalla Guardia di Finanza, ha immediatamente informato gli agenti della polizia penitenziaria del suo recente ricovero in clinica durante gli ultimi venti giorni. Dopo le procedure di routine, è stata condotta nella palazzina della sezione femminile, dove, all'estremità del corridoio, si trovano alcune celle leggermente più isolate. Questo spazio è noto come il "presidio dei nuovi giunti", riservato a coloro che non hanno mai sperimentato la vita carceraria e vi rimangono dai due ai sette giorni. Qui, in attesa di colloqui con educatori e psicologi, sarà valutata la loro prontezza ad integrarsi nella vita comune dietro le sbarre.

Anche il marito di Silvana Saguto è alloggiato in un "presidio nuovi giunti", ovviamente in una sezione maschile, e pertanto è solo in cella. Tuttavia, per i due 'detenuti eccellenti', questo non equivale a un regime di isolamento. L'ex giudice Saguto, condannata a sette anni, dieci mesi e quindici giorni per lo scandalo dei beni sequestrati, e il marito, che deve scontare sei anni e un mese, vengono trattati come detenuti ordinari. Hanno diritto a sei colloqui e otto telefonate al mese. Tuttavia, sono comunque sottoposti a misure di sicurezza, che il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria sta esaminando attentamente. 

Silvana Saguto, ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, e' finita sotto processo, insieme ad altri 11 imputati, per aver gestito, secondo le accuse in maniera clientelare, i beni confiscati alla mafia e avere messo in piedi un vero e proprio "sistema" per la procura nissena. Al suo fianco anche alcuni suoi "fedelissimi", tra commercialisti, professori universitari, amministratori giudiziari, uomini in divisa e alcuni familiari. In cambio avrebbe ricevuto favori, assunzioni, regali e soldi in contanti. In primo grado e' stata condannata dal Tribunale di Caltanissetta a 8 anni e sei mesi. In secondo grado, la Corte d'appello di Caltanissetta, il 20 luglio 2022, le ha inflitto una condanna più pesante a 8 anni e 10 mesi per corruzione, concussione e abuso d'ufficio.