E’ uno dei teatri più antichi di Italia. Un gioiellino da custodire e trattare con cura. Soprattutto quando si fa la manutenzione dei dipinti. Ma dopo gli ultimi lavori il Teatro Comunale “Eliodoro Sollima” di Marsala ha un aspetto diverso. C’è chi dice che ha cambiato colore e che è stato rovinato il complesso ligneo che avvolge, con preziosi dipinti, la platea. Anzi, per chi 30 anni fa, 30 anni fa, ha rimesso a nuovo il “Sollima” si tratta di “un’indecenza”.
A Marsala da alcune settimane tiene banco il restauro del Teatro Comunale Eliodoro Sollima, un gioiellino di pochi posti a sedere, realizzato nei primi anni dell’800, e con un fascino unico. Qui si è esibito un giovanissimo Andrea Bocelli.
Un luogo molto particolare, e anche parecchio delicato, i cui dipinti a tempera nella parte lignea devono essere maneggiati con cura.
Però gli ultimi lavori di manutenzione sembra che non abbiano sortito l’effetto sperato. E così sono nate non poche polemiche per quei colori grigiastri e quella patina lucida che sono venuti fuori.
Il regista e attore Massimo Pastore, che negli anni si è battuto per dare dignità al “Sollima”, è stato tra i primi a sollevare la questione parlando di “colpo al cuore” nel vedere il teatro totalmente cambiato, con evidenti alterazioni cromatiche. Sulla vicenda è intervenuta anche Europa Verde, con la co-portavoce regionale, la marsalese Antonella Ingianni: “i lavori, eseguiti meno di un anno fa, prevedevano adeguamenti degli impianti e anche la “verniciatura delle parti lignee con prodotto termoresistente”. Il Comune ha verniciato - danneggiandolo- un bene pubblico di grande valore. Che ne è della salvaguardia, della particolarità e dell’autenticità materiale delle opere che contiene? Che ne è dei valori esistenziali della città?" - si chiede la portavoce.
C’è chi ha davvero restaurato il “Sollima” e che adesso, vedendo come è stato trattato, parla di “indecenza”. Si tratta di Felice Parrinello, ex restauratore, che nei primi anni ‘90 eseguì le opere di rifacimento: “Hanno verniciato tutto il teatro con un prodotto acrilico, chimico, un tipo di vernice che si adopera per la pittura a olio”. In più è stata creata una sorta di patina che non “assorbe” il suono, e crea delle risonanze molto fastidiose per un teatro così piccolo. “Il danno materiale è evidente”. “In tutti i teatri per evitare rifrangenze acustiche mettono del materiale assorbente, ora invece le risonanze ci sono per la vernice che hanno messo: ciò comporta l'alterazione di tutta l'acustica quando si recita, quando si suona, hanno alterato il teatro da un punto di vista visivo e acustico”, aggiunge Parrinello.
Come doveva essere fatto invece? “Non verniciando, certamente, ma con la tempera. Quando lo restaurai io negli anni 90 utilizzai la tempera”. Altri lavori di manutenzione furono fatti nel 2010, e anche in quell’occasione fu usata la tempera: “Allora venni chiamato per il collaudo finale, e venne fatto nel modo giusto”. E adesso? “Nessuno mi ha chiamato”. Per Felice Parrinello il Comune ha affidato i lavori “a degli incompetenti”.
I lavori sarebbero stati appaltati ad una ditta che come principale attività si occupa di autospurgo.
Dal comune assicurano è stato fatto tutto secondo le regole. “Abbiamo dato disposizione all’ufficio tecnico di effettuare degli accertamenti”, dice l’assessore ai Beni Culturali Ignazio Bilardello. Il colore alterato? “Non è stato alterato nulla. Ma queste colorazioni alterate credo che siano legate alla luce, le foto che girano prospettano un colore diverso”.