Operazione antimafia tra la Sicilia e New York. L'operazione contro Cosa nostra negli Stati Uniti ha messo in luce il ruolo di un "ponte" tra la Cosa nostra palermitana e quella americana, identificato in Francesco Rappa, storico capomafia della famiglia di Borgetto. L'indagine, coordinata dalla Dda di Palermo e condotta da Squadra Mobile, Sco e Fbi, ha portato al fermo di 17 persone tra Palermo e New York.
La soluzione a un problema che i Gambino, storica famiglia mafiosa americana, avevano con un imprenditore di New York, è arrivata dalla Sicilia, in particolare dal clan di Borgetto. La Polizia di Stato, su delega della Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Palermo, ha arrestato sette indagati ritenuti responsabili di associazione mafiosa e altri reati connessi.
Contestualmente, il Federal bureau of investigation (Fbi) di New York (Stati uniti) ha arrestato ulteriori dieci persone accusate di associazione per delinquere, estorsione, incendio doloso, cospirazione e turbativa d’asta. Le indagini, partite nel 2021, testimoniano l’attività del mandamento mafioso di Partinico, storicamente legato al boss Vito Vitale, la cui ascesa al vertice, risalente agli anni ‘90, venne supportata dai “corleonesi” di Totò Riina.
Sarebbe Francesco Rappa, 81 anni, storico capomafia della famiglia di Borgetto il trait d’union fra Cosa nostra palermitana e Cosa nostra americana. Il suo nome è fra i sette fermati nell’ambito dell’inchiesta della Dda condotta dalla Squadra Mobile, Sco e Fbi, tra il capoluogo siciliano e New York.
Altre 10 misure restrittive sono state eseguite dall’Fbi a New York nei confronti di altrettanti soggetti indagati per associazione a delinquere, estorsione, incendio doloso, cospirazione e turbativa d’asta. Rappa, reggente della famiglia mafiosa di Borgetto, del mandamento di Partinico, sarebbe il garante dei collegamenti con Cosa nostra americana, fra cui la famiglia Gambino di New York. Il figlio Gabriele, 55 anni, risiede negli Stati Uniti.
Gli altri sei fermati sono: Giacomo Palazzolo, 77 anni, uomo d’onore della famiglia mafiosa di Borgetto; Giovan Battista Badalamenti, 69 anni, membro della famiglia di Torretta, avrebbe garantito i collegamenti con Cosa nostra americana grazie anche alla sua residenza negli Stati Uniti; Salvatore Prestigiacomo, 50 anni, nipote di Giovan Battista Badalamenti; Isacco Urso, 40 anni; Maria Caruso, 39 anni, moglie di Urso; Salvatore Prestigiacomo, 54 anni.