Il boss Matteo Messina Denaro, morto il 25 settembre scorso all'ospedale de L'Aquila, si era molto innervosito perché non gli avevano comunicato che un altro boss, Mimmo Raccuglia, capomafia di Altofonte, si nascondeva in provincia di Trapani.
E' quanto emerge dall'inchiesta di Polizia e FBI che ha portato all'arresto di 17 esponenti della mafia di New York e Palermitana.
L’ex primula rossa di Cosa nostra che per 30 anni era riuscito a sfuggire alla cattura, divenne furibondo quando scoprì che un altro uomo d’onore aveva scelto proprio il suo stesso territorio per sfuggire alle forze dell’ordine.
A distanza di 15 anni da quell’episodio - Raccuglia era stato arrestato nel novembre del 2009 a Calatafimi-Segesta, dopo 13 anni di latitanza - Giovan Battista Badalamenti, uno dei capi storici della famiglia mafiosa di Torretta, ma residente da tempo negli Stati Uniti, e suo nipote Salvatore Prestigiacomo, anche lui affiliato che teneva i rapporti con i cugini d’Oltreoceano, ne parlavano ancora, mostrando timore e rispetto per il boss Castelvetranese.