Il negozio di frutta e verdura è ritornato nella disponibilità del proprietario: Carmelo Salerno, ritenuto da investigatori e inquirenti, esponente di spicco della mafia di Paceco, coinvolto in diverse operazioni e condannato, in appello, a dodici anni di carcere nel processo Scrigno. L’attività commerciale, intestata secondo la tesi accusatoria a parenti ma di fatto riconducibile a Salerno, era stata sequestrata dai carabinieri su disposizione del Gip del tribunale di Trapani.
Il provvedimento di sequestro ai fini della confisca, però, era stato annullato dal tribunale del capoluogo in accoglimento del riesame presentato dai legali di Carmelo Salerno, avvocati Vito e Salvatore Galluffo.
A scrivere la parola fine alla vicenda, la Corte di Cassazione che, ieri, ha rigettato il ricorso del Pm. I giudici ermellini, accogliendo le tesi difensivi degli avvocati, hanno, pertanto, confermato la restituzione dell’attività commerciale.