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18/11/2023 06:00:00

Insieme per la pace. Tutti in piazza oggi a Marsala

Pur tra mille distinguo, anche Marsala scende oggi in piazza per dire no alla guerra a Gaza. La manifestazione, lunga un giorno, nasce da un comitato spontaneo nato dalla caparbia volontà (e tanta pazienza) di Salvatore Inguì, presidente dell'associazione Finestre sul mondo. 

Non c'è una scaletta vera e propria, ma una lunga giornata di piccoli eventi e testimonianze. Al mattino dalle 10 c'è un'estemporanea di pittura con i bambini curata da Enzo Campisi, poi si succederanno altri eventi con lettura di testi a cura di Tonino Contiliano e Francesco Vinci, Massimo Pastore con il suo gruppo del TAM, il Teatro Abusivo di Marsala, Antonella Bianco con "intrecci pacifisti", le performance di alcune scuole e i brani della Libera Orchestra Popolare. "Il tutto nella massima libertà - dicono gli organizzatori -. Chi vorrà potrà liberamente dare il suo contributo". 

Le notizie che arrivano dalla Striscia di Gaza, purtroppo, sono terribili. Il complesso ospedaliero al Shifa di Gaza City, il più grande di tutta la Striscia di Gaza, è diventato una "grande prigione" e una "fossa comune" per quanti si trovano ancora all'interno della struttura. Lo ha detto ad Al Jazeera il direttore dell'ospedale, Muhammed Abu Salmiya, precisando che al momento ci sono ancora circa 7.000 persone. Il personale sanitario sta ancora operando per aiutare i pazienti, ha aggiunto, ma "ha perso tutti quelli che erano nel reparto di terapia intensiva". "Siamo rimasti senza niente, né energia, né cibo, né acqua. Ogni minuto che passa perdiamo una vita. Durante la notte abbiamo perso 22 persone e negli ultimi tre giorni l'ospedale è stato tenuto sotto assedio", ha dichiarato Salmiya, affermando di aver chiesto di poter evacuare la struttura, ottenendo un rifiuto dalle forze israeliane: "È un crimine di guerra. Un vero e proprio crimine di guerra".

Papa Francesco incontrerà la prossima settimana i parenti degli ostaggi israeliani tenuti dai militanti di Hamas a Gaza. Lo rende noto la Reuters. Dodici i parenti che incontreranno il Pontefice mercoledì mattina, prima dell'Udienza Generale al Vaticano.

Sarebbero almeno 80 i palestinesi morti in un bombardamento israeliano contro il campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza, in una giornata di attacchi aerei che avrebbero fatto circa 150 morti nel contesto delle operazioni israeliane contro Hamas dopo i terribili attacchi del 7 ottobre in Israele. Secondo un aggiornamento dell'agenzia palestinese Maan, i soccorritori e i civili che partecipano alle ricerche a Nuseirat hanno recuperato finora 80 corpi, anche di bambini, e l'Ospedale Indonesiano di Gaza City ha ricevuto 120 corpi senza vita di persone rimaste uccise a Nuseirat e in altre aree del nord della Striscia.

Stando alla stessa agenzia, vi sono decine di morti e feriti a seguito di un altro bombardamento che avrebbe colpito una scuola dove vengono accolti migliaia di sfollati della zona di Al Zaytun, a Gaza City, e ha fatto decine di vittime anche un altro attacco nell'area di Al Sabra. Almeno 11 persone sono morte in un nuovo bombardamento che ha colpito il campo profughi di Jabalya e qui è stata distrutta la sede dell'emittente Namaa. Altre tre persone sono morte in un altro bombardamento a Gaza City. Ancora altri nove palestinesi sono morti in un attacco contro un'area a est di Rafah, nel sud della Striscia, dieci in un raid ad Al Qarara e tre a Bani Suheila, sempre nel sud. Tra le persone uccise ci sarebbe anche Khaled Abu Halal, segretario generale del movimento al-Akhrar, creato dopo che Hamas nel 2007 prese il controllo della Striscia e composto da un gruppo di ex esponenti di Fatah guidati da Abu Halal, che poi si è avvicinato a Hamas.