Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
15/12/2023 12:59:00

Marsala: maxi sequestro di ferro in contrada Ciancio, stoccato illegalmente da una ditta

Un maxi sequestro di venti tonnellate e circa duecento metri cubi di materiale ferroso è stato eseguito dalla polizia municipale di Marsala, guidata dal comandante Vinzenzo Menfi. 

I vigili urbani assieme al personale dell'Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente), sono intervenuti in contrada Ciancio, nei terreni di un'azienda che si occupa di stoccaggio e gestione di materiale ferroso pericoloso e non. 

Le indagini dei vigili hanno consentito di accertare che la ditta non era in possesso di tutte le autorizzazioni amministrative, inoltre nelle aree esterne, che avrebbero dovuto essere mantenute sgombre da rifiuti o altro materiale, erano stoccati e gestiti ingenti quantitativi di rifiuti solidi ferrosi, oltre a numerose cisterne contenenti fanali e materiali di illuminazione, il tutto senza alcuna copertura o riparo.

L'ernome materiale stoccato e gestito illegalmente si sottrae al normale percorso di tracciabilità e dello smaltimento dei rifiuti conferiti, che poi vengono lasciati in modo incontrollato costituendo un vera "bomba" ecologica. La ditta, inoltre, pare che non abbia nemmeno l'autorizzazione allo scarico.

L'ennesima operazione della polizia municipale a Marsala segue le precedenti attività culminate nel sequestro di diversi ettari di terreno e di intere attività abusive, molte delle quali sono in fase di bonifica, ricordiamo quella di "via Vita" con ventimila metri quadrati di rifiuti pericolosi, o il sequestro di un’azienda di smaltimento di rifiuti di contrada Scacciaiazzo.