Le aziende di Alcamo coinvolte nell'inchiesta della Guardia di Finanza, che aveva portato all'arresto di Gianfranco Milotta e Salvatore Città, riprendono regolarmente le attività. L'annullamento dell'interdittiva per la Lecofer, ottenuto dal collegio difensivo, permette la riapertura delle attività. L'inchiesta riguarda una vasta rete di fatture emesse per operazioni inesistenti coinvolgendo aziende e imprenditori in diverse regioni d'Italia.
Il gruppo Milotta, al centro di un'operazione della Guardia di Finanza, ha riaperto le attività dopo l'annullamento dell'interdittiva per la Lecofer. Dieci giorni fa, l'imprenditore Gianfranco Milotta e il consulente Salvatore Città erano stati arrestati nell'ambito di un'indagine che ha rivelato una vasta mole di fatture emesse per operazioni inesistenti.
Il collegio difensivo, composto dall'avvocato Enzo Catanzaro e da tributaristi del foro di Palermo, ha ottenuto con successo l'annullamento dell'interdittiva per la Lecofer, consentendo così la riapertura delle attività dell'azienda.
L'inchiesta della Guardia di Finanza ha coinvolto aziende e imprenditori in varie regioni d'Italia, tra cui Verona, Brescia e Pordenone. Sono emerse pratiche di emissione di fatture false attraverso società cartiere, appositamente create per questo scopo, situate in diverse parti della Sicilia e in altre regioni del Paese, inclusi Alcamo, Castellammare del Golfo, Partinico e Carini.
Gianfranco Milotta e Salvatore Città, secondo gli inquirenti, avrebbero individuato con leggerezza alcuni prestanome poco credibili, tra cui un barbone senza fissa dimora, un operaio e un disoccupato, facendo di loro il fulcro degli imbrogli fiscali.