Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
31/12/2023 06:00:00

Ars: Finanziaria, polemiche e brindisi

"Altro che parlamentarista convinto, come Schifani dichiarava con enfasi nel suo discorso programmatico all’Ars. A noi sembra piuttosto che il presidente della Regione sia solo convinto di essere un parlamentarista, ma i fatti, purtroppo per i siciliani, continuano a dire l’esatto contrario. Per lui viene prima il partito e dopo, molto ma molto dopo, la Sicilia e i siciliani” Lo afferma il capogruppo M5S all’Ars Antonio De Luca in merito alla parziale assenza del presidente delle Regione Schifani da sala d’Ercole nel pieno della votazione della Finanziaria. “Quella di ieri di Schifani a palazzo dei Normanni – dice Antonio De Luca – è stata praticamente una toccata e fuga, quando invece l’importanza della posta in gioco, l’approvazione della legge Finanziaria, cioè delle norme che determineranno il destino dei siciliani nel prossimo anno ed oltre, avrebbe richiesto la sua presenza fissa, magari accompagnata da diverse spiegazioni sulle risorse a disposizione per la manovra che continuiamo a chiedere ma che continuano a non arrivare E invece Schifani, ad un certo punto, ha preferito scappare verso quello che evidentemente per lui era molto più importante della legge in discussione, il brindisi a Mondello con l’assessore Tamajo. Questo è il termometro del suo interesse per la Sicilia che la sua coalizione a Roma continua a depredare senza che lui, a parte finte proteste e prese di posizione di facciata, faccia nulla di concreto. Schifani, che all’Ars non si vede quasi mai e che finora ha fallito praticamente su tutto, caro voli, nomine dei manager, rifiuti e difesa dei fondi Fsc – solo per fare qualche esempio – sta riuscendo in quello che credevamo impossibile: farci rimpiangere perfino Musumeci”. “Con questi presupposti – conclude il capogruppo M5S – i siciliani hanno poco da stare allegri, considerato anche che più della metà della giunta Schifani, in procinto di candidarsi alle prossime elezioni europee, sarà più dedicata a cercare voti che soluzioni ai problemi dell’isola”.

SCHIFANI E FALCONE. La nuova Legge di Stabilità per la Sicilia sembra ormai in porto. Il presidente della Regione Renato Schifani ha commentato lo svolgimento dei lavori all’Ars. “Dopo il grande lavoro fatto ieri, con i lavori d’Aula che si sono protratti sino a tarda ora, la legge di Stabilità regionale del 2024 è ormai sostanzialmente chiusa. Lo è grazie all’approvazione della gran parte degli articoli che la compongono e con la conferma dell’impostazione politico-economica data dal governo regionale al disegno di legge. Un’impostazione che prosegue nel creare tutte quelle condizioni per nuovi investimenti nell’Isola già messe in campo dall’avvio della legislatura. E i primi risultati si vedono, così come afferma Unioncamere Sicilia: in un anno le nuove aziende nell’Isola sono 34mila, con 15mila nuovi addetti. Dati che fanno il paio con quelli diffusi qualche settimana fa dalla Cgia di Mestre sul Pil del 2023. L’Isola non solo ha ripreso a crescere, recuperando il gap accumulato durante l’era Covid, ma si è portata in vantaggio segnando un rialzo pari al +1,12%, con un ritmo di produttività di gran lunga superiore ad alcune Nazioni, come la Germania e la Francia, da sempre locomotive dell’Europa”.

“Sono già realtà – aggiunge l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone – i quattro pilastri che avevamo messo in campo. Innanzitutto, le iniziative per dare sostegno ai Comuni. Con l’aumento delle risorse a disposizione delle amministrazioni locali. Poi, l’eliminazione del precariato storico della Regione. Gli incentivi per il lavoro e le nuove assunzioni, la garanzia dei servizi per i siciliani. Inoltre, il governo Schifani scrive una pagina di storia sia per quanto riguarda la stabilizzazione dei lavoratori Asu impiegati nel settore dei Beni culturali e nei Comuni. Un mpegno mantenuto reperendo le risorse necessarie, sia per l’aumento delle giornate lavorative per gli operatori antincendio, passate da 78 a 101. Tra le misure più rilevanti, l’Ars ha votato anche lo stanziamento di 50 milioni di euro per garantire, nel triennio 2024-26, ben 30 mila euro di contributi alle imprese che assumono a tempo indeterminato o trasformano i contratti a tempo determinato. C’è, infine, una importante spinta sulla detassazione in favore dei cittadini, con gli sconti sul bollo auto, con conseguenze anche nella alla lotta all’evasione. È confermato, dunque – conclude Falcone – l’impegno a fare della Regione l’attore protagonista della crescita economica della Sicilia nei prossimi mesi”.

LE NORME DEI CINQUE STELLE.  Approvata in tarda serata all’Ars la norma M5S che prevede forti compensazioni per i Comuni costieri di Gela, Licata e Butera, danneggiati dalle estrazioni di gas a mare. A questi Comuni andrà il 30 per cento delle royalties derivanti da queste attività, somme che andranno destinate in misura non inferiore al 50 per cento a spese di investimento.

L’intelligenza artificiale per la prevenzione degli incendi in Sicilia. Ha avuto il via libera oggi all’Ars una norma derivante da un emendamento a firma della deputata M5S Jose Marano, vicepresidente della commissione “Ambiente, Territorio e Mobilità” che consente al comando del Corpo Forestale di avvalersi di sistemi di protezione antincendio basati sull’intelligenza artificiale che combinano sensori intelligenti, algoritmi di apprendimento automatico e analisi dei dati per prevenire e gestire gli incendi in modo più efficiente.

Via libera dell’Ars alla stabilizzazione per 30 ore settimanali degli Asu che lavorano nei Beni culturali. Lo prevede un emendamento del M5S, a firma del capogruppo Antonio De Luca. “Finalmente queste persone - dice Antonio De Luca – potranno guardare al futuro con la serenità che meritano dopo tantissimi anni di precariato, durante i quali hanno consentito a tantissimi turisti di godere dei nostri gioielli culturali come parchi e musei di cui la Sicilia è ricca e che senza di loro probabilmente sarebbero stati costretti ad aperture limitate se non a chiudere. Si deve fare ora uno sforzo in più per aumentare a 36 le ore