Ancora episodi di violenza tra giovanissimi nel centro di Marsala.
Vittime sarebbero state due sorelle di 15 e 16 anni, minacciate e spintonate da un gruppo di coetanee minorenni (una non ancora quattordicenne) mentre passeggiavano vicino la Chiesa Madre. Le due ragazze sono figlie di un maresciallo dell’Aeronautica, che dopo il racconto delle figlie ha denunciato l’aggressione ai carabinieri.
Il fatto sarebbe avvenuto nel tardo pomeriggio del 29 dicembre lungo la via Cammareri Scurti, dove le due sorelle sarebbero state avvicinate da due ragazze di 13 e 14 anni, che erano insieme ad un altro ragazzo. E sarebbe stato proprio quest’ultimo a cominciare, insultando e spintonando una delle due sorelle. Poco dopo, la tredicenne cercava anche di stringerla per il collo e poi, spintonandola, le avrebbe, inoltre, detto: “Cerca di finirla… io ti ammazzo”. Le due ragazze si sono, quindi, rifugiate dentro i magazzini Ovs, ma anche qui venivano raggiunte e minacciate (“Ti prendo per i capelli e ti butto per terra – avrebbe detto un’altra ragazza – ti faccio vedere io, la dovete finire”).
Alla base dell’aggressione, probabilmente, motivi di gelosia e sarebbe l’epilogo di circa due mesi di minacce ad una delle due vittime. Ad assistere le due ragazze aggredite è l’avvocato Vincenzo Forti, che così commenta: “Alcuni problemi si possono solo prevenire e non curare e, in alcune situazioni, le soluzioni poco ortodosse sono le uniche a potere avere qualche effetto concreto. L’incremento della criminalità minorile è accompagnato da un aumento del consumo di droghe pesanti in queste fasce d’età. La totale assenza di educazione nelle scuole e in molte famiglie è concausa di questo problema. Le scuole di oggi indottrinano ma non insegnano e ancor meno educano. In molti casi le famiglie sono più preoccupate dall’immagine che offrono sui social piuttosto che da ciò che realmente trasmettono ai propri figli. questo è il risultato dell’aver confuso l’edonismo con il divertimento e la felicità con l’euforia”.