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07/01/2024 07:58:00

Le due donne uccise, l'autopsia conferma: brutale violenza

 Due donne, Delia Zarniscu di 58 anni e Maria Rus di 54, sono state brutalmente uccise nella notte tra giovedì e venerdì nel centro storico di Naro,in provincia di Agrigento. L'autopsia sui loro corpi ha rivelato lesioni plurime, confermando che entrambe sono state brutalmente colpite prima di morire.

Dettagli dell'autopsia
La perizia necroscopica, disposta dal sostituto procuratore Elettra Consoli e dall'aggiunto Salvatore Vella della Procura di Agrigento, è stata effettuata nel pomeriggio all'obitorio dell'ospedale San Giovanni di Dio della città dei Templi. Secondo i primi risultati, le vittime sarebbero state "colpite ripetutamente".

L'arresto del sospettato
Omar Edgar Nedelkov, un 24enne romeno con precedenti per furti, violenze e incendio doloso, è stato arrestato in relazione al duplice omicidio. Questi sono i primi due femminicidi del 2024 in Sicilia. Nedelkov, un bracciante agricolo, dovrà rispondere di duplice femminicidio e vilipendio di cadavere. Il ragazzo per ore è stato incalzato dalle domande dei carabinieri. In serata è comparso davanti ai pm in presenza di un legale, ma ha scelto di restare in silenzio. Una chiusura totale che contrasta con la «grande collaborazione offerta dalla comunità romena, composta da lavoratori e lavoratrici che vivono da anni in Italia» , hanno commentato dagli inquirenti.

 

La notte degli orrori
Ma cosa è accaduto la notte di giovedì? Zarniscu, vedova di un ragioniere di Naro, da tempo costretta a vivere di espedienti per le gravi difficoltà economiche in cui versava, avrebbe cenato a casa sua, in via Vinci, col 24enne e un connazionale di 50 anni. Avrebbero bevuto molto tutti e tre. A un certo punto il ragazzo avrebbe molestato la vittima che avrebbe rifiutato le pesanti avances e buttato fuori dalla sua abitazione i commensali. Durante la cena, prima che la situazione degenerasse, i tre romeni avevano parlato di Maria Rus, separata, bracciante agricola. Lasciata la casa della Zarniscu il più giovane dei due uomini si sarebbe diretto nell’appartamento della Rus, in vicolo Avenia, e si sarebbe fatto aprire dalla donna. Non è chiaro, spetterà all’autopsia stabilirlo, se la vittima abbia subito abusi, né cosa sia scattato nella testa del ragazzo che, secondo le prine conclusioni dei pm Elettra Consoli e l Salvatore Vella, avrebbe massacrato di botte la 58enne e, dopo averla adagiata su una poltrona che c’era nel salone di ingresso, le avrebbe dato fuoco. Poi, ancora ubriaco, sarebbe tornato dalla Zarniscu e con «una ferocia inaudita», dicono gli inquirenti, dopo aver sfondato la porta, avrebbe trucidato la donna, spaccandole in testa oggetti e suppellettili (la casa è stata trovata a soqquadro). Mentre i vigili del fuoco, chiamati dai vicini della Rus che avevano visto le fiamme nell’appartamento, trovavano il cadavere della donna, dal cellulare dell’altra vittima, partiva una chiamata al 118.