“Sub tutela Dei” è il titolo della mostra itinerante dedicata alla testimonianza di vita di Rosario Livatino, magistrato della Procura di Agrigento ucciso dalla mafia a soli 32 anni, allestita nell’atrio del Palazzo di giustizia di Trapani, mentre una teca contenente la sua camicia insanguinata, indossata il giorno dell’agguato, è esposta alla Chiesa di San Pietro di Trapani.
Il “giudice ragazzino” è stato, infatti, proclamato Beato a maggio del 2021, ed è commemorato ogni 20 ottobre perché come, detto da Papa Francesco, “martire di giustizia ed esempio di legalità”.
«Alla fine della vita non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma credibili» sono le parole del giudice Livatino, per il quale giustizia e carità erano tutt’uno. E un uomo credibile è libero da ogni tipo di insidiosa tutela, come quella mafiosa o di interesse di parte. Ed è questo il significato di “Sub tutela Dei” appuntato come “STD” dal magistrato sulla agenda di lavoro ritrovata nella scarpata dove venne ucciso, a cui è titolata la mostra.
“Mi domandai cosa potesse nascondere la scritta STD- ricorda Ottavio Sferlazza, magistrato che per primo ha indagato sull’omicidio e presente a Trapani all’inaugurazione della mostra-. Poi abbiamo scoperto che voleva dire “Sub tutela Dei”. Stava a dimostrare il fatto che si affidava al Signore non solo come cittadino, ma anche nell’esercizio di una funzione così delicata come quella di magistrato”.
Avvocati e magistrati si sono offerti come guide-volontarie per illustrare la mostra del giudice Livatino, accompagnando scolaresche e visitatori nella visione dei venticinque “pannelli” narranti la sua storia e di video testimonianze di parenti e amici. Ampio spazio poi è dato a Piero Nava, il testimone che ha permesso alla magistratura la rapida individuazione degli autori materiali dell’omicidio ed in seguito dei mandanti. “Ero a un convegno e inaspettatamente mi hanno passato Piero Nava al telefono – ha raccontato Sferlazza nel corso del suo intervento all’inaugurazione - “Lo rifaresti?”, gli ho chiesto. “Assolutamente sì” ha risposto Nava". Una risposta coerente che amplifica la forza dell’esempio di Rosario Livatino, per il quale essere credibili significa proprio vivere ciò che si dice, cosicché la fede viva nelle scelte concrete.
Oltre a Sferlazza, all’inaugurazione della mostra sono intervenuti Daniela Troìa presidente del Tribunale di Trapani, Gabriele Paci procuratore di Trapani, Salvatore Longo presidente dell'Ordine degli avvocati di Trapani, Giancarlo Caruso presidente della sezione di Trapani dell’Associazione Nazionale Magistrati e Pietro Maria Fragnelli, Vescovo di Trapani. All’evento, moderato da Giovanna Messina, avvocato della Libera associazione Forense, hanno preso parte anche il procuratore generale della Corte di Appello di Palermo Lia Sava, Alessandro Damiano, Arcivescovo di Agrigento, Mauro Gallina, magistrato del Tribunale di Milano, e Biagio De Lio, ex funzionario della Questura di Trapani. Presenti anche i rappresentanti delle Istituzioni Locali e i sindaci di Trapani, Erice e Custonaci (rispettivamente Giacomo Tranchida, Daniela Toscano e Fabrizio Fonte), oltre al presidente de Club Unesco Trapani, Carlo Incammisa.
Anna Restivo