Ad Erice è scoppiato il caso dei turni di apertura di bar e ristoranti. Un'ennesima polemica, e uno scontro tra opposizione e amministrazione targata Daniela Toscano. Proprio la sindaca, con una sua ordinanza, per evitare che quei turisti che visitano la vetta in inverno trovino tutto chiuso ha disposto che bar e ristoranti facciano a turno. Ma l'opposizione sottolinea che anche musei e siti culturali sono chiusi.
In inverno, ad eccezione del periodo natalizio, il centro storico di Erice Vetta è meno frequentato e gli esercenti solitamente chiudono bottega. Molti ne approfittano per fare i lavori di manutenzione dei locali necessari per prepararsi alla bella stagione e all'afflusso di turisti.
Però sembra che nei giorni scorsi qualche turista abbia protestato per i locali chiusi. Non sarebbero riusciti a prendere nemmeno un caffè. Hanno trovato tutte le saracinesche abbassate.
Così la sindaca ha deciso la turnazione dei locali, un po' come le farmacie.
Il Comune, quindi, ha pubblicato il calendario delle aperture obbligatorie, suddiviso in tipologia di attività, tra ristoranti e bar, e per turni che, in media, si protraggono per circa due settimane. E, così, si andrà avanti fino al 31 maggio, per riprendere, con l’obbligatorietà, dal primo settembre e fino al 14 dicembre. In ogni turno sono state inserite dalle 5 alle 6 attività di ristorazione nelle quali, quindi, coloro che raggiungono il centro storico di Erice, troveranno sempre aperto. Qui il calendario.
L'assessore al turismo Rossella Cosentino parla di “proteste di numerosi turisti e residenti del centro storico, i quali lamentano il disagio avvertito a causa del disservizio patito durante il periodo invernale”.
Nessun disagio invece per i siti culturali chiusi? E' quello che si chiede il consigliere di Fronte Comune, Vincenzo Maltese, forza di opposizione all'amministrazione Toscano in consiglio comunale.
Il consigliere dice che “in realtà, i residenti e in particolare chi abita il Centro storico di Erice, non mi risulta che abbiano protestato per la chiusura di alcuni ristoranti. Ve ne sono almeno due aperti così come sono sempre aperti due bar. Chi decide di chiudere, tra i ristoratori, lo fa per ammortizzare spese di acquisto di generi alimentari che andrebbero altrimenti persi, per contenere salassi e costi fissi come luce e gas, oltre alla TARI e alle imposte comunali, a fronte di quei pochissimi turisti che mettono piede ad Erice tra la metà di gennaio e metà marzo”. Per Maltese le proteste sono di altro tipo, invece. “Chi ha protestato semmai, è qualche turista che giunto ad Erice ha trovato i siti turistici e culturali chiusi. E allora mi chiedo piuttosto, per questa parte dell'anno cosa preveda o programmi questa Amministrazione comunale per investire e agevolare il turismo per il Centro storico di Erice, considerato che i siti culturali del circuito della Erice Card sono tutti chiusi in questi mesi, Ufficio informazioni chiuso, bagni pubblici chiusi, Chiese vuote e di conseguenza chiuse, Castello di Venere chiuso con i lavori di restauro che da calendario dovevano concludersi entro novembre 2023, il Balio chiuso per interventi di recupero, Funivia chiusa come da contratto di servizio fino al 15 marzo, le corse dell'AST prevedono orari ridotti, una alle 10,00 la seconda alle 17.00 per scendere. Cosa dovrebbe fare il turista ? Venirsi a prendere un caffè ad Erice per apprezzare i siti chiusi?”
Maltese evidenzia anche il fatto che l'ultimo tratto di strada provinciale è completamente al buio da settimane, “salire e scendere senza nemmeno catarifrangenti per terra, diventa un problema per la sicurezza stradale e incolumità personale”.
A Maltese ha risposto la sindaca Toscano, per la quale le rimostranze del consigliere non hanno senso perchè a breve il centro storico tornerà ad essere visitato da turisti in massa. Sulla chiusura dei musei Toscano non accetta il paragone: “la chiusura di determinati siti risponde a criteri di economicità e si effettua nei giorni intermedi della settimana e non certo nei weekend, mentre una turnazione di bar e ristoranti anche essa effettuata con raziocinio e sulla base pure di criteri di economicità dovrebbe essere concertata dagli stessi esercenti e non imposta dall'amministrazione”.
A proposito di turismo ha fatto tappa anche ad Erice la delegazione di “Educational Tour” che raccoglie operatori turistici, provenienti da ogni parte d'Italia, per conoscere, apprezzare e poi vendere il territorio attraverso una serie di pacchetti turistici da loro creati.
Chissà se hanno trovato i locali chiusi.