“Il fatto non sussiste”. Con questa formula il giudice monocratico del Tribunale di Marsala ha assolto, con il secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale (“quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova…”) il 38enne marsalese Valerio Ottavio Morreale dall’accusa di spaccio di droga.
A Morreale, difeso dall’avvocato Luigi Pipitone, era stata contestata la cessione ad un altro marsalese (M.M.) di dieci dosi di cocaina. Secondo la polizia, ciò sarebbe avvenuto il 13 febbraio 2017. Secondo l’accusa, sarebbe stato uno dei “fiancheggiatori” dei fratelli Alessio e Vincenzo Sparla, già coinvolti in fatti di droga (operazione “Brothers”).
Morreale lavorava stabilmente nella pizzeria di cui era titolare la moglie di Vincenzo Sparla e sarebbe finito nei guai con la giustizia sulla base di una serie di intercettazioni, ma l’avvocato Luigi Pipitone ha sostenuto, con successo, che quelle intercettazioni non forniscono la prova di quanto sostenuto dall’accusa. Con questa sentenza si chiude il capitolo giudiziario relativo all’operazione antidroga “Brothers”.