È attivo da qualche giorno nella fascia oraria compresa tra le 12.15 e 13.15 il servizio mensa all’Istituto Comprensivo “Pertini”, uno dei pochi istituti che assicurano la mensa a scuola, dopo lo stop del Comune per la mancata approvazione del bilancio.
In queste fasce temporali o all’ingresso scolastico, i genitori si fanno carico di portare il cibo per i propri figli.
Il Comune infatti, ha interrotto il servizio perché non ha approvato il bilancio, dando come unica soluzione ai genitori quella di accordarsi con ditte private.
“La situazione è pesante – spiega Maria Laura Lombardo dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Pertini” -, nel senso che, tanto gli studenti quanto i genitori, stanno soffrendo per questa carenza del servizio mensa. Nonostante la buona volontà di molti genitori e la disponibilità della scuola nel trovare soluzioni alternative, il tempo dedicato alla mensa rimane, dal mio punto di vista, un tempo scuola che deve rispettare determinati criteri, che possono essere garantiti soltanto da un servizio erogato dal Comune. Un pasto che sia uguale per tutti, un pasto che sia rispettoso delle condizioni economiche delle diverse fasce di reddito e che permetta a famiglie e bambini di poter fruire del servizio” che, oggi, “richiede una organizzazione interna complessa”.
Il pranzo lo portano i genitori in finestre temporali ben precise, ma “a scuola non si può né raffreddare cibo né riscaldare cibo, di conseguenza un pasto non si può contaminare in alcun modo. Nel momento in cui i bambini dovessero scambiarsi del cibo tra loro, questo potenzialmente potrebbe trasformarsi in un pericolo perché ci possono essere bambini allergici o altro”.
“Il servizio della mensa ha lo scopo di assicurare una alimentazione equilibrata, quello di far socializzare i bambini nel rispetto di ognuno, secondo le proprie caratteristiche”.
Oggi “dal mio punto di vista è diseducativo e socialmente non corretto. Ci sono dei bambini che avranno un panino e altri con un pasto diverso”.
I bambini consumano i pasti in classe, ma non tutti. Uno di loro si rifiuta di mangiare il panino e la madre ha chiesto alla dirigente di far uscire prima il figlio per paura che possa andare sotto peso.
“E’ un caso isolato – conclude la dirigente scolastica - però questa è una scuola che deve garantire tutti. Anche il singolo ha un valore incommensurabile”.
Anna Restivo