Una setta di fanatici religiosi. Circa dieci persone che si riunivano in preghiera con i sedicenti mental coach Massimo Carandente e la compagna Sabrina Fina.
Secondo gli investigatori potrebbe esserci questo gruppo di fanatici dietro alla strage di Altavilla Milicia. In questa setta sarebbero maturati i deliri di Giovanni Barreca, ispirati dalla coppia palermitana che partecipava alle sedute e trasferiva le convinzioni deviate in casa Barreca.
Lì, nel villino di Altavilla dove il muratore ha ucciso la moglie e due figli insieme alla coppia di fanatici e alla figlia 17enne.
Il gip di Termini Imerese, che ha messo in carcere i tre indagati, ha parlato di “una connotazione criminale più ampia” e ha definito le persone coinvolte come un “gruppo religioso”. L’inchiesta quindi si allarga e quello che gli investigatori stanno cercando di capire è se questo gruppo di fanatici sapesse cosa stava per succedere nella villetta di Altavilla, o addirittura ha ispirato il macabro massacro.
“Non abbiamo mai avuto una religione – ha dichiarato fra l’altro la figlia 17enne di Barreca, poi arrestata -. In questi giorni Massimo e Sabrina ci avevano detto che domenica saremmo dovuti andare nella loro chiesa a testimoniare, credo che la chiesa sia a Termini Imerese”. Parole registrate nell’ordinanza del gip, sul quale dovranno essere fatte tutte le opportune verifiche. Anche perché, secondo le ultime ricostruzioni, la ragazza nei giorni della strage avrebbe inviato messaggi agli amici del fratello Kevin, cercando di tranquillizzarli. L’ultimo messaggio inviato a un amico su WhatsApp dal 16enne seviziato e ucciso risale all’8 febbraio, alle 15:28.
La giovane avrebbe preso parte anche alle torture, su sua stessa ammissione, della madre e dei due fratelli di 16 e 5 anni. Questi ultimi due sono stati trovati senza vita con catene al collo e con degli stracci in bocca, forse per evitare che gridassero durante le torture. La ragazza ha ammesso di aver partecipato al 'rito' per "liberare mamma e i miei due fratelli dal demonio". Secondo i vicini di casa era la "figlia prediletta del padre". La giovane all'alba di domenica scorsa era stata trovata nella sua camera con i cellulari della madre e dei fratelli, a cui erano stati sottratti forse per impedire che chiedessero aiuto. Mentre madre e fratelli morivano, poi, la 17enne avrebbe scambiato decine di messaggi con le amiche.
Intanto l'avvocato Marco Rocca ha fatto sapere di aver incontrato i suoi assistiti, Sabrina Fina e Massimo Carandente, la coppia accusata di avere partecipato alla strage insieme a Giovanni Barreca e alla figlia di 17 anni: “Mi hanno fornito degli spunti investigativi e si deve ancora cercare di capire a fondo la vicenda. Respingono le accuse comunque". "Erano persone che si conoscevano - ha aggiunto l'avvocato, parlando dei legami della coppia con Barreca - Si sono conosciuti sui social". La coppia ha ammesso di essere stata nella villetta dove è avvenuta la tragedia. "Non sono andati lì per liberare la casa dai demoni. Sono andati lì per un rapporto di amicizia. Al momento non posso dire altro anche per rispetto del lavoro che stanno facendo gli inquirenti", ha spiegato il legale. Mentre per quanto riguarda Barreca, l’uomo ha detto al suo avvocato, durante un incontro in carcere: “Mia moglie non ce l'ha fatta, è stata vinta dal diavolo. Così come i miei figli. Per fortuna sono arrivati Massimo e Sabrina". "È ancora in una situazione di delirio costante. Sono andato a trovarlo diverse volte, ma è difficile instaurare un dialogo", ha spiegato l’avvocato.