Dopo quella dei Ferragnez c’è un’altra separazione calmorosa in vista: quella dei tre cantanti di Il Volo (uno dei tre componenti è il marsalese Ignazio Boschetto) che dopo la partecipazione a Sanremo, starebbero pensando di sciogliere il gruppo e di intraprendere carriere da solista.
Tensioni e nervosismo tra i tre musicisti, Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto, ci sarebbero già da un po’ di tempo. Ora si viene a sapere che Barone sta prendendo lezioni private da un voice coach, ipoteticamente per lanciarsi sul mercato da solista. Ma l’esibizione a Sanremo, con il brano Capolavoro, non sarà l’ultima del trio che ha conquistato il mondo. Sono già in programma quattro concerti all’Arena di Verona per il 9-11-12 e 13 maggio.
La lite ai microfoni di radio Number One, finita su tutti i siti di informazione, è stata il primo indizio pubblico di screzi. Erano presenti Barone e Ginoble, quest’ultimo parlava del brano di Sanremo, spiegando: “È stato un tocco diverso, perché magari la gente è abituata a vederci sempre in maniera un po’ troppo seriosa. Noi siamo così, e possiamo essere anche altre cose: quindi è bello che la gente abbia apprezzato”. Ma il collega, stizzito, lo ha interrotto e ha così commentato: “Ora mi sono rotto un po’ le scatole. Da quindici anni, si può parlare sempre per tutti e tre? Tu puoi essere altro, vuoi essere altro, continua a essere altro. Non parlare per me”.
Alla base del dissidio ci potrebbe essere una diversa visione sul futuro musicale del gruppo, che Ginoble vorrebbe più pop, mentre Barone più classico. Boschetto era assente all’intervista e non ha poi commentato.
Il trio si è composto, per caso, nel 2009 quando Barone, Ginoble e Boschetto avevano partecipato a un talent show per ragazzi, Ti lascio una canzone (il primo aveva 16 anni, gli altri due 14). Si erano presentati da solisti ma poi il regista Roberto Cenci li aveva voluti insieme e così è nato il sodalizio che ha cambiato tre nomi: da The Tryo a Il Trio e infine a Il Volo. Sono stati i primi artisti italiani a firmare un contratto con una grande casa discografica statunitense, la Geffen, che appartiene alla Universal Music Group, si sono esibiti in tutto il mondo e hanno venduto venti milioni di dischi.