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27/02/2024 13:00:00

"Quando lo studio medico è nei locali di una farmacia"

 Chissà quante volte ci siamo chiesti se sia un mero caso secondo cui molti Medici di Medicina Generale (i cd. medici di famiglia) abbiano il proprio studio/ambulatorio all’interno di locali attigui a farmacie e, comunque, di proprietà di titolari di farmacie, chiedendoci se siano "ospitati" a titolo gratuito o in forza di un contratto di locazione e, quindi, a pagamento.

Se da un lato non vi è dubbio che l’assistito sia felice di uscire dallo studio del medico e trovare subito una farmacia pronta a fornirgli farmaci, Ä— innegabile che in tal modo la farmacia si accaparri la maggior parte degli assistiti ai quali il medico abbia prescritto farmaci o tutti quei costosi integratori che ormai assumiamo nel quotidiano.

Sicuramente non ci sarà nulla di male a svolgere la propria attività di M.M.G. all’interno di locali di proprietà delle farmacie, anche perché, secondo l’art. 25 dell’Accordo collettivo per la disciplina dei rapporti con i M.M.G. “I medici sono tenuti ad una condotta informata ai principi di correttezza e rispetto ed all’osservanza degli obblighi previsti dall’Accordo”.

Riprendendo alcuni dubbi che ci passano per la mente sugli obblighi dei nostri Medici di famiglia, specie quando troviamo chiuso lo studio o lo chiamiamo per una visita domiciliare, non tutti sanno che in base a tale Accordo: lo studio del medico deve essere aperto 5 giorni alla settimana (art. 35); laddove si assenti (anche per un solo giorno), ha l’obbligo di farsi sostituire fin dall’inizio della sua assenza, retribuendo personalmente il collega che lo sostituisce se l’assenza non supera i 30 giorni (art. 36); rientra nei compiti ed obblighi del medico effettuare le visite domiciliari, su richiesta dei propri assistiti da eseguirsi, di norma, nel corso della stessa giornata o entro le ore 12 del giorno successivo, compreso il sabato (art. 43); il medico fornisce prestazioni ambulatoriali e domiciliari per l’intero arco della giornata; e per questo, le chiamate degli utenti ed i relativi interventi devono essere registrati e rimanere agli atti (art. 44).

Sicuramente tutti i M.M.G. si prodigano quotidianamente per assistere al meglio i propri iscritti ma non sarebbe più giusto che tutti i diritti e doveri dei M.M.G. siano resi più “trasparenti”, considerato che sono retribuiti con le imposte versate dai contribuenti (almeno quelli onesti)?

 

Una vostra affezionata lettrice