WWF, Genio Civile, associazioni ambientaliste e culturali, comitati di cittadini e c’ò anche il sindaco. Tutti chiedono chiarimenti e puntualizzazioni sul progetto della superstrada della Zes, per agevolare la viabilità da e per il porto di Trapani. Oggetto di discussione diversi documenti che sollevano perplessità su diversi aspetti della Zes.
Il canale delle ex saline collegio può salvare Trapani dagli allagamenti
Un documento è la richiesta di revisione del 21 febbraio, a firma del sindaco Giacomo Tranchida e del Dirigente dei lavori pubblici, Orazio Amenta, indirizzato alla Zes Sicilia Nord Occidentale, sul canale dell’ex Salina Collegio tombato nel 2006, dove si chiede “di preservare la funzionalità del canale dell’ex Salina Collegio, evitandone il tombamento anche parziale, al fine di un suo utilizzo nell’ottica di un progetto complessivo di adeguamento del sistema di drenaggio urbano ai cogenti cambiamenti climatici”.
Il canale avrebbe quindi un ruolo essenziale per drenare le acque piovane in caso di abbondanti piogge, riuscendo a drenarne oltre 10 mila metri cubi. Questo eviterebbe allagamenti di zone sempre a rischio, come accaduto a settembre del 2022.
“Il problema è che il canale non esiste e quello a cui si fa riferimento è una gronda di scolo di una strada di salina. Un canale cementificato già nel 2006. Pertanto non c’è nessun canale che viene tombato” Queste sono le parole del commissario straordinario del Governo per la Zes Sicilia Occidentale, Carlo Amenta durante l’incontro pubblico con la Zes voluto da Giacomo Tranchida del 27 febbraio, circa sei giorni dopo l’invio della richiesta di revisione.
Secondo il progetto della Zes, la strada che unisce via Libica a via professore Giuseppe Salvo passerebbe proprio sopra il canale, sostituendolo con un tubo da 500 millimetri di diametro. La questione è sul tavolo, ancora aperta ma i cantieri devono partire, pena la perdita dei 18 milioni di euro di finanziamenti Pnrr. “La fretta non sia cattiva consigliera. Legittime le richieste di chiarimento che vengono da più parti” Fa eco Cristina Ciminnisi, deputata M5s. In tutti i casi, aveva già rassicurato il sindaco proprio ai nostri microfoni che: “nel caso in cui venisse riscontrato «qualche errore progettuale, questo verrà corretto in fase di esecuzione dei lavori”.
Wwf: la Zes può inquinare le saline di Trapani e Paceco
Il canale Reda è il tallone d’Achille della Zes. Tanto che il Wwf richiede una rivisitazione del progetto, sottolineando come lo sversamento delle acque piovane previsto nel progetto mette in pericolo le saline di Trapani e Paceco. Il canale Reda è un canale di adduzione alle saline, ha una pendenza tale da portare il mare alle vasche di sale. Le acque bianche sono veicolo di inquinamento e anche se bonificate, fosse anche al 40%, dalle vasche di laminazione sottostanti le rotonde, ideate proprio a questo scopo, le acque piovane andrebbero ad alterare la composizione del sale prodotto.
Per la responsabile locale del Wwf, Antonina Silvana Piacentino, bisogna prevedere «una diversa ipotesi progettuale che ridefinisca complessivamente il sistema di drenaggio urbano dell’area». Una soluzione sarebbe cambiare la pendenza del canale Reda. Invertendola il flusso andrebbe dalle saline al mare, quindi lo sversamento delle acque piovane non inciderebbe sulle saline. Una variazione fattibile, con l’opportuno finanziamento. Attualmente non pervenuto.
Genio civile: chiarimenti su norme sismiche e di costruzione
C’è poi una richiesta di integrazioni e chiarimenti avanzate dal Genio Civile in relazione al rispetto di norme sismiche e di tecniche di costruzione. A pubblicare questo documento, insieme alla richiesta di revisione via social è la deputata del M5s Cristina Ciminnisi.
La risposta dell’assessore all’Urbanistica Pellegrino
“Il canale sarà utilizzato normalmente – replica l’assessore all’urbanistica Giuseppe Pellegrino -. Non sarà tombato, anzi saranno utilizzate opere idrauliche per facilitare ciò che il Comune ha progettato con l’ingegnere Venturini. Il 21 febbraio, come Comune di Trapani, è vero ci siamo confrontati. Come Comune di Trapani abbiamo poi indetto una conferenza stampa e ci siamo fatti raccontare dai tecnici della Zes come hanno redatto il progetto. Anche per raccontarlo ai giornalisti. Quindi loro (i commissari tecnici della Zes, ndr) sono i responsabili di tutto – continua Pellegrino -. Ma noi abbiamo chiesto, come già avvenuto nel 2021 in fase di idea progettuale, di collaborare insieme per redigere una serie di opere idrauliche al servizio della sicurezza della città. E lo stanno facendo. Noi saremo vigili in questi trenta mesi di realizzazione delle opereQuesto progetto è sotto i riflettori del genio civile di Trapani, della Regione Siciliana, a livello ambientale della Comunità Europea– conclude l'assessore -. Hanno tutte le autorizzazioni ambientali possibili deve essere migliorativo per l’ambiente o l’impatto deve essere minimo. Questo è un progetto Pnrr. Noi siamo obbligati per non perdere il finanziamento a rispettare questi parametri”.
La petizione contro la cementificazione
Secondo quanto relazionato dalla Commissione Tecnica Specialistica della Regione Sicilia (Codice procedura: 1389) emergono infatti forti dubbi circa la variante approvata con delibera Consiglio Comunale n. 156 del 16 settembre 2013 (Amministrazione Damiano) in favore di una non meglio identificabile ditta “Pretty Shouse srl”.
Eroprio sulla cementificazione e il tombamento del canale dela ex salina Collegio, vi è una petizione promossa da Antonio Musumeci. La raccolta firme per la petizione titolata “Un piano urbanistico generale (pug) controverso che mette a rischio la collettività” è contro la cementificazione e vi è un punto che riguarda proprio il canale adiacente alla ex Salina Collegio. Infatti si legge
“Secondo la Regione, infatti, sul terreno sottoposto a variante si evidenzia la presenza di un canale di impluvio naturale di raccolta delle acque, confluente in una limitrofa area depressa […] tale area depressa sia colma di acqua e che pertanto il canale funge da raccolta delle acque meteoriche provenienti dal lato Est della città di Trapani. […] La presenza del canale naturale d’impluvio nel sito interessato dalla proposta di variante viene del tutto ignorata […] il Progetto addirittura prevede che la realizzazione di uno dei fabbricati, avvenga proprio in corrispondenza di tale canale d’impluvio naturale, senza riportare alcuna analisi dell'interferenza generata, né nessuna specifica soluzione rispetto a tale interferenza. […] sull’anzidetto canale naturale, non viene mostrata alcuna soluzione di convogliamento e/o canalizzazione delle acque e sembra addirittura che lo stesso venga tombato. […] L’area interessata non soggetta ad alcun vincolo di Tutela, risulta trovarsi in prossimità di un’area vincolata secondo i Regimi Normativi con vincolo di Tutela di livello 1”. (All.1 pag 28)