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06/03/2024 06:00:00

Trapani: "Ecco perchè diciamo no alla cementificazione". Il video

 C’è una petizione, a Trapani, contro la cementificazione nella zona prospiciente le saline Collegio e a ridosso di via Virgilio. E' promossa dall’avvocato Antonio Musmeci Catania.

La petizione è promossa via social per iniziativa personale dell’avvocato e, dati alla mano, mostra come del verde di Trapani rimane ben poco.  Affronta poi il problema un piano urbanistico generale (PUG) controverso che mette a rischio la collettività. La cementificazione è infatti una delle prime cause di alluvione.

Per aderire alla petizione qui il link: https://chng.it/NnHPHHgmxG

Secondo i dati raccolti dal Sole 24 Ore, ancora, la Città ha la più bassa qualità della vita in Italia: Trapani si è classificata al 107° posto su 110 città nella classifica della qualità della vita 2023.

E il minor numero di spazi verdi in Italia: Trapani ha solo 0,7 metri quadrati di spazi verdi pro capite, che è il più basso di qualsiasi città d'Italia. La media nazionale è di 19,5 metri quadrati pro capite.

 

Anche Erythros contro la cementificazione

L’importanza della biodiversità e della tutela delle ex saline Collegio; l’inutilità dell’espansione della zona industriale proprio in prossimità di questo habitat naturale; perplessità sulla reale esigenza di una nuova strada dedicata ai mezzi pesanti; la pericolosità di “tombare” un canale di raccolta di acque piovane. Questi alcuni dei punti affrontati nella lunga lettera della Erythros, dove l’associazione per il verde pubblico, privato e per il decoro urbano, richiede “di rivedere l’intero progetto per non ripetere gli errori del passato”.

Una riflessione lunga e articolata, volta a evitare la cementificazione nelle zone adiacenti ad uno degli ultimi presidi naturali ancora esistenti in città: le ex saline Collegio.

Uno dei punti affrontati riguarda la zona industriale sorta tra gli anni 1980 e 1990, in vaste aree delle saline. L’Asi, Area di Sviluppo Industriale, avrebbe dovuto sviluppare industria e artigianato a Trapani”. A distanza di oltre 10 anni dell’Asi non rimane quasi nulla. “Più che creare vero e duraturo sviluppo si è assistito ad una grande speculazione immobiliare. Il risultato è quello che decine di capannoni e di aree chiuse o sotto sequestro sono inutilizzate”. La domanda che si pone l’Erythros è “ma cosa ce ne facciamo di un’altra zona industriale?”, sostenendo che sia meglio recuperare quella attuale. E ancora, con la Zes rispunta un progetto di lottizzazione che prevede le immancabili palazzine, oltre ad un multisala ed un insieme di esercizi commerciali, dopo che due varianti al Pug hanno permesso di edificare la Rsa che ha sottratto quasi 8mila metri quadrati di suolo destinato a verde, e dato il via al Sottopasso ad opera di Rfi”.

Le riserve del Comune
Trapani è a rischio alluvioni. Di fondamentale importanza il canale sopra al quale dovrebbe essere costruita la strada di collegamento tra Libica e via Salvo e riservata solo ai mezzi pesanti. Erythros è contraria e precisa come questa strada “dovrebbe passare attraverso le saline Collegio e Modica, che sono zone Habitat 1150 e Iba e che rappresentano ciò che si è riuscito a sottrarre all’espansione urbana, circa una trentina di anni fa, grazie all’istituzione della Riserva”.

Preoccupazione condivisa anche dal Comune. La revisione del 21 febbraio, inviata ai commissari della Zes, dal sindaco Giacomo Tranchida e dal Dirigente dei lavori pubblici, Orazio Amenta, richiede “di preservare la funzionalità del canale dell’ex Salina Collegio, evitandone il tombamento anche parziale, al fine di un suo utilizzo nell’ottica di un progetto complessivo di adeguamento del sistema di drenaggio urbano ai cogenti cambiamenti climatici”.