Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
11/03/2024 06:00:00

Lo show di Antonini, l'attacco alla stampa e all'aeroporto. Gli striscioni allo stadio

 Piccoli Berlusconi crescono. Il padrone del Trapani, Valerio Antonini, si è fatto intervistare dal suo giornalista dipendente, nella sua televisione di proprietà, in un'ora e mezza di monologo, venerdì sera, in cui, a uso e consumo dei suoi tifosi, è andato all'attacco sulle cose a lui non gradite. Innanzitutto la stampa, e Tp24, colpevole di aver cercato di alzare un velo intorno alla sua fortuna, alla sua rete di relazioni e ai suoi obiettivi.

 E poi, Salvatore Ombra, l'imprenditore manager dell'aeroporto di Trapani, da Antonini visto come il fumo negli occhi, perchè vuole scalare l'Airgest, la società che gestisce l'aeroporto, e vede come ostacolo tutti coloro che non agevolano il percorso di conquista dei suoi personali obiettivi (niente male, per uno che fa soldi  anche con i regimi socialisti e comunisti). 

I toni sono stati ineleganti (ma certe cose, come bisogna ricordare spesso, ormai, non si comprano) e scomposti. Sia nei confronti di Tp24, sia nei confronti di Ombra, che si trova ad essere il nemico del giorno quasi a sua insaputa.

 L'accusa per Tp24 è quella di aver scritto la storia di Antonini. Il padrone del Trapani annuncia querele ("Ci vediamo in tribunale"). L'inchiesta di Tp24, per Antonini è stata un "flop". Ma in verità non sembra, se no non avrebbe scatenato questa reazione fuori controllo del diretto interessato. Anzi, parla proprio di "finte inchieste", chiamando il peraltro direttore di Tp24, Giacomo Di Girolamo, GDG "per non perdere tempo per nominarlo".  

Ma c'è di più, perchè Antonini, che soffre molto un giornalismo a cui non era abituato, ha annunciato: "Stiamo facendo un'inchiesta per capire il mandante". Per Antonini, infatti, non esiste il giornalismo libero, ma ci sono i "mandanti".  

Le parole hanno conseguenze. E così ieri, durante la partita del Trapani Calcio, alcuni pesanti striscioni sono stati esposti dalla curva dei tifosi del Trapani contro la redazione di Tp24 e il suo direttore. Striscioni troppo curati per essere opera della curva (e si, lì, bisognerebbe cercare il mandante ...). "Tp24 Cantastorie giù le mani dal presidente Antonini" dice uno striscione. Mentre l'altro recita: " Di Girolamo scribacchino prezzolato".


 

Non si è fatta attendere una prima reazione istituzionale. In una nota la Figec Cisal, Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione, "esprime preoccupazione per l’attacco al diritto di informazione e alla libertà di stampa nei confronti dei giornalisti di Tp24.it e del suo direttore Giacomo Di Girolamo, autori di un’inchiesta a puntate, ai quali il nuovo sindacato dei giornalisti e degli operatori dell’informazione e della comunicazione manifesta la propria solidarietà". (Qui potete leggere tutte le puntate dell'inchiesta di Tp24 su Antonini: la prima, la seconda, la terza, la quarta, la quinta).

"Quella della testata trapanese
- scrive il sindacato - è stata un’inchiesta pubblicata a partire dal 26 febbraio sul profilo e le origini delle fortune economiche dell’imprenditore Valerio Antonini, proprietario delle società di calcio e di basket di Trapani e che recentemente ha acquisito la quota di maggioranza di Telesud. Il quale, non avendo gradito il lavoro di approfondimento giornalistico, è intervenuto dapprima diffondendo una nota del suo gruppo con cui parlava di “inchiesta flop senza precedenti” e informava della “rabbia” dei tifosi contro i giornalisti, a suo dire “offesi” dal lavoro di Tp24.it “per le quantità di diffamazioni gratuite fondate sul nulla e lesive degli interessi della città sportiva trapanese”. La successiva domenica 3 marzo, all’esterno del Palazzetto dello sport, in occasione di un incontro di basket, è comparso uno striscione con su scritto “Meno inchieste, più palestre”. Anche oggi si è rinnovata la protesta dei tifosi allo stadio con nuovi striscioni contro il direttore Di Girolamo. Da sottolineare anche che nei giorni scorsi l’ingresso della sede trapanese di Tp24.it è stato forzato da ignoti (l’episdio è stato denunciato alle autorità)".

"L'imprenditore Antonini - si legge sempre nella nota -  con una lunga intervista nella sua tv, ha alzato il tiro contro il direttore di Tp24, definendo “stupidaggini” gli articoli dell'inchiesta sulla sua ascesa imprenditoriale e ipotizzando un disegno preordinato con l’esistenza di mandanti ostili al suo interessamento per le quote dell’Airgest, società di gestione dell’aeroporto Birgi".

“Preoccupa non poco - dicono Giulio Francese, coordinatore Figec Sicilia e il gruppo cronisti del nuovo sindacato - che a distanza di pochi giorni dalla prima nota del gruppo di Antonini, sia comparso uno striscione di quel tenore, azione ripetuta anche oggi allo stadio dove i tifosi hanno esposto nuovi striscioni contro Di Girolamo definito in modo sprezzante “scribacchino” e “cantastorie”. E non va trascurato che nei giorni scorsi ignoti abbiano forzato l'ingresso della redazione. Grande preoccupazione genera perciò clima sempre più teso che si sta creando intorno a quei giornalisti non plaudenti verso un imprenditore di successo che ha pieno diritto di manifestare il proprio pensiero anche critico, ma sempre nel rispetto delle regole. E, a maggior ragione, dall’alto del proprio ruolo, misurando le parole per non sobillare gli animi, rispettando anche il ruolo critico dei giornalisti il cui compito è proprio quello di porsi degli interrogativi e cercare le risposte”.

 Parole accese anche nei confronti di Salvatore Ombra. Il padrone del Trapani ha preso male il ventilato no della Regione alla sua ipotesi di acquisto di quote dell'aeroporto di Birgi e ha individuato addirittura in Ombra l'ispiratore di tutto. 

Il manager dell'Airgest ha replicato:  "Nella mia qualità di Presidente di Airgest sono rimasto inorridito e fortemente preoccupato dalle dichiarazioni rese nel corso della trasmissione. Una drammatica e certamente emotiva teoria del complotto che non si registrava dai tempi della guerra fredda che però, nè umanamente nè professionalmente, mi ha divertito. Parto dall’assunto che sono fermamente convinto che questo territorio, non abbia bisogno di certi spettacoli penosi e di teorie sconclusionate, addirittura risvegliando sentimenti ormai obsoleti come l’antagonismo Trapani-Marsala. La cosa però che mi preme maggiormente è tutelare l’immagine e la serietà di una infrastruttura che da oltre quindici anni prova con estrema fatica a fare del bene per questo territorio, sia esso Trapani o Marsala. Mi aspettavo di ascoltare un progetto, delle opportunità per lo scalo di Trapani ed ho invece assistito ad un elenco di banalità e tanta superficialità. E' molto pericoloso illudere la gente che esistano nel settore aeroportuale non meglio definite formule magiche. Purtroppo non è così, serve preparazione come quella di tutti gli uomini di Airgest e grande senso di responsabilità. Ridurre tutto questo ad un giocattolo di cui il Presidente di turno fa uso per la sua visibilità mi ha veramente inorridito e spaventato nell’approccio. Giochi di parole, battute, retropensieri ed anche l’uso ambiguo del mio cognome. Non posso consentire a nessuno di “adombrare” dubbi sulla correttezza e professionalità del mio/del nostro operato. Lo devo ad un’intera comunità aeroportuale che nella sua missione non può essere destabilizzata da chiacchiere da bar e visioni complottistiche a cui non credevo si potesse addirittura dedicare un’intera trasmissione televisiva. Antonini non è nato in Sicilia ma mi sia consentito dire mi sembra si sia integrato benissimo nel peggior malcostume che questa terra ahimè sa delle volte offrire".