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12/03/2024 06:00:00

Il padrone del Trapani e  gli attacchi all'informazione. In campo giornalisti e istituzioni

 Istituzioni, giornalisti, cittadini. In tantissimi fanno quadrato in queste ore intorno a Tp24, dopo gli attacchi del padrone del Trapani, Valerio Antonini, dalla sua televisione, e l'osceno e offensivo doppio striscione esposto dai tifosi della curva durante la partita di domenica scorsa, che ha preso di mira la testata e il suo direttore, Giacomo Di Girolamo, "colpevole" di aver scritto, con Nicola Biondo, una serie di dettagliati articoli di approfondimento sul broker romano e le sue relazioni, dall'Iran a Bisignani, fino a Schifani, il cui figlio è il suo avvocato. 

In mattinata c'è stata una prima dura nota dell'editore di Tp24, Rmc101 srl: "È importante sottolineare che il nostro lavoro giornalistico è improntato alla ricerca della verità e alla trasparenza, senza alcun intento diffamatorio o pregiudiziale - scrive la società editrice del primo giornale della provincia --L'inchiesta, condotta dalla redazione sull'imprenditore proprietario della squadra Trapani Calcio, è stata eseguita con la massima professionalità e obiettività, nel rispetto dei principi etici del giornalismo". E ancora: "Desideriamo ribadire con fermezza che non ci lasciamo intimidire e continueremo a svolgere il nostro ruolo con la stessa determinazione e impegno di sempre. La libertà di stampa è un diritto fondamentale che difenderemo strenuamente".

Dal sito della sua società, il padrone del Trapani ha pubblicato una nota di chiarimento che ha alcuni passaggi inquietanti. Dice di non sapere nulla del diffamante striscione esposto durante la partita. Ma intanto si contraddice, perchè poi rivela che aveva fatto un invito ai tifosi (da lui stessi aizzati nei giorni precedenti contro la redazione di Tp24) per una "distensione". E scrive:   "... Ritengo sia proprio accogliendo il mio invito alla distensione che gli striscioni sono apparsi per pochi secondi e non per l’intera durata del match". Viene da chiedersi: e la prossima volta allora, cosa accadrà?" E poi mette ancora benzina sul fuoco: "Capiamo che le critiche ed i giudizi negativi sono difficili da accettare per chi è abituato solo a farli, ma bisogna saper ricevere ciò che si semina". Qui la nota

Ma è Assostampa, l'associazione dei giornalisti, a scendere in campo con fermezza: "Assostampa Sicilia  - recita una nota -  chiede al prefetto di Trapani, Daniela Lupo, di segnalare questi fatti al “Centro di coordinamento sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti” del Dipartimento della Pubblica sicurezza, presieduto dallo stesso ministro dell’Interno e di cui fa parte anche il nostro segretario generale della Fnsi, Alessandra Costante". Qui la nota. 

In serata, lo striscione diffamatorio, con tutti gli episodi connessi sono stati al centro anche del consiglio comunale di Marsala, prima città della provincia, con un intervento severo prima del consigliere Piero Cavasino, e poi, a nome dell'aula, del presidente del consiglio, Enzo Sturiano.

Nulla è invece accaduto al consiglio comunale di Trapani. Timorosi di infastidire la tifoseria, oppure desiderosi di apparire mansueti agli occhi del padrone del Trapani, i politici trapanesi hanno deciso di non intervenire ...

“Desidero esprimere piena e assoluta vicinanza al cronista Giacomo Di Girolamo, attaccato verbalmente e in maniera plateale dagli ultras del Trapani per la sola colpa di fare il suo mestiere. Credo che esibire uno striscione in curva con chiaro riferimento al cognome del giornalista, in maniera così plateale esponga il giornalista ad una sovraesposizione che può esser delicata anche per la stessa incolumità del direttore di Tp24.
Se fare il proprio dovere significa mettere “le mani” sul presidente vuol dire che bene sta facendo il cronista che non sarà certamente solo. Stupisce il silenzio assordante della politica trapanese”.
Lo dichiara l’onorevole Ismaele La Vardera, vicepresidente vicario della commissione antimafia e capogruppo di Sud Chiama Nord al Parlamento siciliano.