Gentile Presidente Antonini,
in qualità di coordinatore del Comitato per il Monitoraggio e la Salvaguardia dell'aeroporto di Trapani, che tanto ha battagliato assieme al gruppo #sevolovoto per il ripristino dello scalo aeroportuale quando il governo nazionale e regionale ne avevano ormai decretato la chiusura, mi permetta di sviluppare con lei un ragionamento.
Nel suo comunicato del 10/03/2024 dal titolo “Le Ombre di Ombra”, che involontariamente sembra parafrasare il titolo del mio primo libro “Le Ombre di Nahr”, lei imposta un ragionamento nel quale a mia personalissima opinione mancano tutta una serie di premesse che poi, ovviamente, dirigono le conclusioni in fallacia.
Spezzo preliminarmente una piccola lancia in favore del presidente Ombra che, presumo, definì complottistiche non tanto le sue idee di investimento sullo scalo, quando i sospetti che lei lanciò in diretta televisiva, senza comprovarli, di utilizzo dell'aeroporto per finalità elettorali. Sospetti che lei, giustamente, non reitera nel comunicato stampa in oggetto citando però l'accusa di complottismo del presidente Ombra. Posta così diventa una narrazione spezzata, in cui il rapporto fra causa ed effetto rischia di non essere ben chiaro, generando confusione nel lettore.
Chiusa questa parentesi, provo a spiegare le premesse che, a mio avviso, mancano nella formulazione delle sue conclusioni.
Lei afferma che l'aeroporto perde 6 milioni di euro l'anno e questo è un dato indiscutibile. Quello che lei non sa, o ha solamente dimenticato di dirlo, è che come scritto nell'autorizzazione dell'UE con oggetto “Aiuto di Stato SA.40744 (2015/N)”, in conformità alla normativa europea 2014/C 99/03, “Secondo le autorità italiane l'aeroporto è un'infrastruttura essenziale, perché consente ai cittadini di superare gli ostacoli propri del territorio insulare in termini di accessibilità da/verso altre regioni e/o altri Stati membri e perché, in generale, compensa la carenza infrastrutturale di servizi stradali e ferroviari. L'aeroporto svolgerebbe un ruolo essenziale nel garantire la mobilità della popolazione siciliana, in particolare degli abitanti della parte occidentale dell'isola, motivo per cui la struttura è stata recentemente classificata come aeroporto di interesse nazionale”. Questa funzione essenziale dell'aeroporto non va dunque vista in termini imprenditoriali quanto in termini di servizio di utilità pubblica.
Non è infatti un caso se l'aeroporto di Trapani si trova all'interno di una procedura che ne autorizza l'investimento pubblico dietro redazione di cosiddetto “Meo test” per cui “ogni incentivo concesso dovrà essere preventivamente supportato da un adeguato piano di investimenti che dimostri, con il parere favorevole della Commissione europea, la remunerabilità dello stesso.” Fermo restando che la commissione europea, non Valerio Antonini, ha già espresso parere favorevole su questi investimenti, mi preme qui chiarire perchè tutto ciò è stato concesso.
Lei, da imprenditore, vede giustamente 6 milioni di perdite. Ma nel quadro complessivo, questi danari sono in realtà un investimento SUL territorio e PER il territorio, oltre che una garanzia di diritti (primo fra tutti la mobilità) per questa zona periferica d'Europa. Basti pensare che, secondo il recentissimo report Steer, l'investimento sull'aeroporto genera ritorni sul territorio per 45 volte i soldi spesi.
Soldi che non ritornano nel bilancio dell'aeroporto (ecco dunque spiegati i 6 milioni di perdita) ma si diffondono su tutta la provincia di Trapani sotto forma di posti di lavoro, maggiori entrate fiscali tra cui (ma non solo) la tassa di soggiorno, ritorno di giovani per motivi lavorativi, maggiori specializzazioni universitarie etc. etc.
Ecco anche spiegato il suo dubbio, presidente Antonini, relativamente al tentativo del presidente Ombra di coinvolgere i sindaci dei comuni che sono a tutti gli effetti i maggiori beneficiari di questo indotto.
Ad esempio come proposto più e più volte dal nostro comitato, a sindaci sordi, di utilizzare parte degli incassi da tassa di soggiorno per destinarli a nuove tratte, nuovi passeggeri, nuovi turisti, nuovi posti di lavoro, nuova economia.
Relativamente alla sua proposta di ingresso dei privati nella compagine sociale di Airgest, ovviamente non posso che essere d'accordo con lei anche se ritengo sarebbe auspicabile una compagine privata con comprovata esperienza nella gestione di scali aeroportuali e di tutta la labirintica normativa che sta dietro questo settore così delicato.
Mi viene in mente, ad esempio, la Toscana Aeroporti S.p.A che già diversi anni fa, quando lei ancora non aveva attenzionato la nostra provincia, rappresentava la quota privata dentro Birgi e che, nonostante la loro comprovata esperienza di gestione aeroportuale e la possibilità attuare di economie di scala per ridurre i costi, hanno comunque abbandonato Trapani perchè, a differenza dell'ente regionale e dei comuni del territorio, per il privato quei 6 milioni di euro sono semplicemente perdite.
Per concludere, mi auguro che Lei qualora messo alla prova sollo scalo di Birgi, riuscirà a far meglio di Toscana Aeroporti S.p.A. ma, senza nessuna volontà di sminuire la sua capacità imprenditoriale, mi permetta di nutrire qualche dubbio a riguardo.
Non mi dilungo ulteriormente e le auguro una buona giornata e un grande successo in tutti i suoi progetti pregandola però, a nome mio e di tanti operatori turistici locali, di concentrarsi sui settori di cui ha competenza e nei quali, sicuramente, riuscirà a conseguire grandi risultati per se stesso e per tutto il territorio.
Ci sarebbero altre questioni da affrontare, dal vettore unico (Ryanair) alla sua proposta di implementare la jettistica paragonando Birgi a Luqa (Malta) ma al momento soprassediamo. Se mai capiterà, avremo modo di confrontarci anche su questi annosi e ormai, per noi trapanesi, ritriti argomenti.
Con stima
Luca Sciacchitano