La siccità e l’emergenza idrica in Sicilia stanno diventando davvero molto serie.
Per sei province è stato dichiarato lo stato di crisi fino al 31 marzo, in quasi 100 comuni nei prossimi mesi ci sarà l’acqua razionata. E gli agricoltori prevedono conseguenze disastrose per questa estate. In tutto ciò ci sono continue interruzioni dell’erogazione idrica per problemi alle infrastrutture. Con lo stato di emergenza che riguarda 3 milioni di persone arriva anche un commissario.
Lo stato di emergenza
Una emergenza che ha portato la giunta regionale ad approvare lo stato di crisi e di emergenza nel settore idrico potabile fino al 31 dicembre per le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani. Contestualmente, ha nominato il segretario generale dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, Leonardo Santoro, Commissario delegato con l'incarico di individuare e attuare tutte le misure necessarie per superare la fase più critica.
Il provvedimento, previsto dalla legge regionale numero 13 del 2020, si inserisce nel contesto delle condizioni di siccità persistente che ha ridotto la disponibilità di acqua negli invasi siciliani. Il 2023, infatti, è stato il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica di lungo periodo e anche i primi mesi di quest'anno, caratterizzati da temperature più alte e scarsità di piogge, hanno confermato finora questa tendenza. Non a caso, lo scorso febbraio il governo regionale aveva dichiarato lo stato di crisi idrica sia per il settore irriguo sia per la zootecnia.
Il neo commissario dovrà, tra le altre cose, portare avanti una serie di iniziative urgenti.
In particolare:
- azioni finalizzate al risparmio idrico potabile, quali, la riduzione dei prelievi e l'elaborazione di programmi di riduzione dei consumi, con riferimento alla promozione dell'efficienza di usi esterni, alla verifica degli usi con attuazione di strategie di risparmio, all'attuazione di pratiche tecnologiche e programmi di ammodernamento atti a ridurre i consumi delle apparecchiature delle utenze e alle campagne di sensibilizzazione al risparmio idrico;
- azioni finalizzate all'aumento delle risorse disponibili, quali, il coordinamento con il Commissario straordinario nazionale per l'adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica (legge 68/2023); la ricognizione e la pianificazione degli interventi urgenti per il reperimento di risorse alternative; l'individuazione di soluzioni per il reperimento di nuove risorse idriche a uso potabile; la ricognizione e le azioni per l'utilizzo di pozzi e sorgenti, nonché l'utilizzo dei volumi morti negli invasi e l'interconnessione invasi;
- azioni in deroga a norme regionali finalizzate all'aumento delle risorse idriche potabili disponibili, quali la ricognizione delle attuali limitazioni all'approvvigionamento e la proposta di ordinanze in deroga a norme regionali.
L’allarme di Coldiretti
Coldiretti lancia l’allarme: "Da quasi cento anni non si verificava una situazione simile in Sicilia. E il peggio deve ancora arrivare. Con gli invasi praticamente a secco e senza piogge adeguate nelle prossime settimane in estate non saremo nelle condizioni di poter irrigare". Ignazio Gibiino, vicepresidente regionale di Coldiretti Sicilia, non usa giri di parole: "Da maggio in poi si vedrà il disastro - dice Gibiino-. Le pioggerelline che ci sono state fino a oggi hanno garantito la sopravvivenza delle coltivazioni, ma durante il periodo estivo, quando si dovranno utilizzare grossi quantitativi di acqua per le irrigazioni di emergenza a causa dell'assenza di precipitazioni e delle temperature elevate, senza acqua accumulata negli invasi vivremo un dramma".
Disagi nei comuni
Intanto continuano i problemi nei comuni della provincia di Trapani. Ieri è stato interrotto il servizio di erogazione in molte zone a Trapani. Ci sono problemi anche a Petrosino, l’acqua potrebbe arrivare con il contagocce a causa di lavori alla fatiscente rete idrica.
Nei giorni scorsi siamo andati in uno dei luoghi più significativi: la diga trinità, realizzata negli anni 50 non è mai stata collaudata. E quando fa un po’ di pioggia le paratoie vengono aperte, con tanta acqua che si disperdono e vengono riaccompagnati a casa.
Ecco il servizio