Il dirigente del Comune di Erice, Leo Di Benedetto, è stato assolto perchè il "fatto non sussiste" dalla vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto tre anni fa, accusato di violazione di segreti d'ufficio. La Corte di Appello di Palermo ha completamente ribaltato la sentenza di primo grado.
Processato con il rito abbreviato, Di Benedetto era stato condannato dal giudice monocratico a quattro mesi di sospensione, in applicazione della legge Severino. A seguito di ciò, il Comune lo aveva sospeso dall'impiego per otto mesi.
Di Benedetto, che ha ricoperto per anni il ruolo di dirigente agli Affari Generali del Comune di Erice e vice segretario comunale, è stato coinvolto in un procedimento giudiziario legato all'indagine relativa al cosiddetto scandalo dei parcheggi. Nel filone principale di questa inchiesta sono stati indagati e sospesi dalle funzioni il sindaco di Erice Daniela Toscano e suo fratello, l'avvocato Massimo Toscano Pecorella. Tuttavia, non sono arrivati nemmeno a un processo, venendo prosciolti con un'archiviazione. L'indagine è stata avviata in seguito a un esposto presentato da un imprenditore, attualmente sotto processo per reati ambientali.
Di Benedetto è stato implicato principalmente a causa dei documenti allegati alla memoria difensiva del sindaco Toscano, che la Procura riteneva non potessero essere messi a disposizione dell'ufficio in quanto coperti da segreto. Questa situazione ha portato alla misura cautelare nei suoi confronti, e Di Benedetto ha scelto il rito abbreviato per il processo.
Ora, la Corte di Appello ha sentenziato che non è stato commesso alcun reato da parte del dirigente comunale di Erice.