Ogni politico deve avere uno staff importante, solido, che sia di massima fiducia ma che anche sappia tamponare le situazioni difficile da gestire.
Ogni politico, che intende fare bella figura, dunque anche un buon sindaco, che abbia intenzione di fare bene.
Eppure a Marsala, il primo cittadino Massimo Grillo, sembra non azzeccarne una. Non è l’ingresso come capo segreteria di Flavia Sammartano, è che non c’è una logica politica dietro tutto questo. Semplicemente il sindaco non ha uno spin doctor, un esperto di comunicazione politica che gli faccia fare i passi giusti. Un errore da matita blu. Alla città, dunque all’opinione pubblica, poco importa se c’è un capo segreteria o ce ne sono 10, importa quanto costano, cosa ancora più valoriale è sapere che effettivamente ci sia un rilancio dell’azione amministrativa.
Sono mesi che mancano due esponenti in giunta, sono mesi che non si riesce a trovare la quadra tra i partiti. Bisognerebbe farsi un bagno di umiltà, magari anche di capacità, per comprendere che l’opinione pubblica è contraria, che nessuno conosce, tranne gli addetti ai lavori, i rappresentanti dei partiti, perchè non emergono, non ci sono, si fanno i fatti loro. Sono anonimi. La politica non c’è perché la classe dirigente scelta è inadeguata, non ha strategia e non ha contezza del territorio. Occupano caselle.
Ora, un sindaco esperto, dotato di un vero e buon comunicatore politico( forse il vero investimento da fare è in quel segmento di settore) non avrebbe mai prima assunto un capo segreteria e poi rimesso mani alla giunta. La già consumata opinione pubblica, finita sotto i gradini di Palazzo VII Aprile, è agli inferi. E’ dissonante.
Nessun dialogo cauterizzato potrà risanare questa spaccatura. Manca appena un anno al voto, ad oggi non ci sono condizioni nè per una ricandidatura nè per la rielezione. E non ci sono perché non le ha create Grillo, la sua capacità di moderazione doveva essere un attrattore, invece è stato un pasticcio dall’inizio fino ad oggi. La mancanza poi di una strategia politica ha fatto tutto il resto.
Se è vero che un sindaco deve essere un buon amministratore, ed è vero, è altrettanto lapalissiano che vede saper rilanciare l’azione programmatica con altrettanto dialogo verso l’esterno.
Si chiama comunicazione.