Il chirurgo agrigentino Calogero Porrello, responsabile del reparto di Chirurgia toracica della clinica Noto-Pasqualino di Palermo, è stato assolto dal giudice monocratico della quinta sezione del tribunale Vincenza Gagliardotto. L'accusa era di "false informazioni al difensore" presentata dal professor Gaspare Gulotta, ex primario di chirurgia toracica al Policlinico di Palermo, coinvolto nello scandalo dei concorsi truccati all'Università. Qui un altro articolo di Tp24 che racconta del sistema dell'alternanza all'Università tra Gulotta e Lattieri.
La vicenda ruota attorno alla morte di Rosaria Venutelli, 70 anni, deceduta il 12 dicembre 2017 al Policlinico di Palermo a seguito di complicazioni sopraggiunte dopo una colica renale. Per questo caso sono sotto processo quattro medici, tra cui Gulotta.
Nel corso delle indagini preliminari, Porrello, all'epoca in servizio presso il Policlinico, era stato convocato dal legale della famiglia Venutelli per acquisire la sua versione sul decesso. Dalle sue dichiarazioni emergeva la presunta negligenza di Gulotta, che non avrebbe somministrato le adeguate cure e terapie all'anziana paziente. Gulotta ha quindi denunciato Porrello, accusandolo di aver riferito il falso, sostenendo che non poteva essere informato sulle condizioni della paziente in quanto ricoverata in un reparto diverso dal suo.
L'avvocato di Porrello, Giovanni Castronovo, ha sostenuto durante il processo che Gulotta nutriva astio verso il suo assistito per aver svelato alcune circostanze poi confluite nell'inchiesta sui concorsi che portò all'arresto di Gulotta. Inoltre, la difesa ha chiarito che i reparti di Chirurgia generale e toracica all'epoca costituivano di fatto un unico reparto, per cui Porrello "aveva titolo e modo per conoscere le vicende cliniche della signora Venutelli, avendone anche un interesse personale, visto il rapporto di amicizia che legava la paziente all'allora compagna dell'imputato". Alla luce di queste argomentazioni, il Tribunale ha assolto Porrello "perché il fatto non costituisce reato".