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27/03/2024 06:00:00

I fanghi del porto di Mazara sono tossici?

A Mazara del Vallo dopo anni di attesa si sta finalmente dragando il porto. Cioè si sta procedendo con l'escavazione dei fondali. I fanghi estratti si stanno sversando nella laguna di Tonnarella. E c'è il rischio di un danno ambientale per lo sversamento di fanghi "tossici", come sostiene l'eurodeputato Ignazio Corrao.

FANGHI E DRAGAGGIO: RICHIESTA DI TRASPARENZA - “Sarebbe opportuno che le autorità competenti verificassero la correttezza delle operazioni” che riguardano i “lavori di dragaggio e il deposito dei fanghi a Mazara del Vallo”. A metterlo nero su bianco è stato, pochi giorni fa da Bruxelles, l'eurodeputato indipendente del gruppo europeo Greens/EFA, Ignazio Corrao, attraverso una nota stampa.

IL SINDACO MOSTRI LE CARTE - “È molto importante - prosegue Corrrao - che si sia creata la giusta attenzione sui lavori di escavazione. Se il sindaco (Salvatore Quinci) è sicuro della bontà dei lavori può serenamente suffragare le sue affermazioni con i documenti, analisi storiche e certificati per rassicurare cittadini e associazioni confutando l’eventualità che i fanghi inquinino la laguna di Tonnarella”. È la risposta che l'eurodeputato indipendente, Corrao espone al sindaco di Mazara del Vallo dopo l’interrogazione, depositata dallo stesso eurodeputato siciliano a Bruxelles, sulla possibile tossicità dei fanghi depositati nella laguna Tonnarella a Mazara del Vallo.

“PROBABILE DANNO AMBIENTALE PER LO SVERSAMENTO DI FANGHI TOSSICI” - “Siamo di fronte - aveva commentato l’eurodeputato Corrao, a margine della presentazione a metà marzo presso l’europarlamento di Strasburgo del suo atto ispettivo - ad un probabile danno ambientale per lo sversamento di fanghi tossici nell’area naturalistica della Laguna di Tonnarella.

L’INTERROGAZIONE A STRASBURGO DI METÀ MARZO - “Ho chiesto alla Commissione Europea - scrive Corrao - di intervenire con urgenza per verificare quello che sta accadendo a due passi dai siti Natura 2000 Capo Feto, Gorghi Tondi, Laghetti di Preola e Sciare di Mazara, anche alla luce della recentissima misura cautelare dell’ex Commissario al Dissesto Idrogeologico (Maurizio Croce n. d. a.) su eventuali responsabilità in merito alle autorizzazioni. Sottoporrò - continua l’europarlamentare trapanese - gli elementi esposti, a proposito del deposito dei fanghi del dragaggio del porto di Mazara del Vallo, nell’interrogazione alla Commissione Europea anche al Prefetto e alla Procura di Trapani”. A tale proposito il componente dell’eurocamera ha depositato un’interrogazione parlamentare anche alla luce della misura cautelare all’ex Assessore Maurizio Croce per un’indagine su corruzione nell’ambito dell’aggiudicazione e dell’esecuzione di appalti.

LA QUESTIONE FANGHI - “In seguito ai lavori di ripristino dei fondali del porto di Mazara, i fanghi di escavazione sono stati stoccati in una zona palustre a ridosso della laguna di Tonnarella, la cosiddetta ‘Colmata B’, in deroga - fa notare Corrao - alla normativa vigente, effettuata proprio dal Soggetto attuatore del dragaggio, ovvero il Commissario di Governo Contro il Dissesto Idrogeologico in Sicilia”. Alla luce delle odierne cronache sul già Commissario al Dissesto idrogeologico, coinvolto nelle procedure di dragaggio e deposito – spiega l’eurodeputato – chiedo al Governo regionale, al Prefetto e alla Procura di Trapani di prestare massima attenzione a quello che sta succedendo a Mazara del Vallo. Stiamo parlando della meravigliosa Laguna di Tonnarella, – continua – un’area marino-costiera di straordinaria valenza ecologica”.


STABILIRE SE I FANGHI SONO TOSSICI - “Ora - prosegue l’eurodeputato - si tratta di stabilire se i fanghi depositati nella zona lagunare siano tossici, così come sembrerebbe a primissima vista, considerato che ci sono sostanze oleose, idrocarburi, cordami, plastiche, copertoni, bombole esauste di gas, parti di veicoli meccanici. Per questo ho chiesto un’immediata attivazione della Commissione UE, a salvaguardia della zona protetta dalle direttive europee e per il ripristino della zona”.

“RIFIUTI A VISTA D’OCCHIO” - “I cittadini - spiega Corrao - sono preoccupati che questi lavori possano aggiungere all’esistente dissesto idrogeologico anche l'ulteriore dissesto derivante dall’opera di colmata e un imperdonabile degrado ambientale. Che i fanghi escavati dal fiume siano dei rifiuti nessuno può negarlo, come facilmente percepibile a vista d’occhio e come ammettono gli stessi progettisti che hanno previsto un trattamento prima di rilasciarli nel bacino idrico, compromettendo le qualità naturali della Laguna. L’inquinamento della laguna è tra l'altro cosa ben nota, dato che fu scoperto dallo stesso CNR, in occasione dell’esecuzione delle analisi del 2014. A tale proposito invito il sindaco ad informarsi sull’uso del telo impermeabile che il CNR aveva considerato incompatibile sempre nel monitoraggio del 2014”.
“Mi chiedo - aggiunge - come sia possibile non comprendere il rischio di depositare rifiuti probabilmente pericolosi dentro un ecosistema naturale che il Ministero dell’Ambiente, nel 2021, ha proposto di inserire tra le zone umide del Mazarese per le sue grandi qualità ecologiche. Ricordo, inoltre, che i fanghi del porto-canale hanno già inquinato il tratto di mare chiuso denominato ‘Colmata B’, e ciò - conclude Corrao - è emerso da atti della Capitaneria di Porto datati nel 2008, riferiti al dragaggio del 2000”.

Alessandro Accardo Palumbo
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