Sul ritiro della mozione di sfiducia al sindaco delle Egadi, Francesco Forgione, avvenuta da parte degli stessi consiglieri proponenti, dopo l'intevento del primo cittadino, c'è quello del gruppo consiliare "Vivere le Egadi", che ricostruisce quanto accaduto e solleva un caso di "anarchia istituzionale" con la quale non si tiene conto delle norme e delle leggi che regolano i lavori del consiglio comunale.
"Hanno prevaricato le leggi e i regolamenti, offeso sindaco e consiglieri, trasformato l'Aula consiliare in aula di Tribunale, siamo arrivati alla "fanta politica". Gli egadini hanno capito che sono senza scrupoli pur di raggiungere i loro scopi", si legge nel documento del gruppo consiliare, che vi proponiamo qui di seguito integralmente.
"A 24 ore dal Consiglio Comunale convocato per sabato 30 marzo alle ore 15:00 avente come unico punto all'Odg la mozione di sfiducia al sindaco Francesco Forgione, i capigruppo Bannino e Sinagra più il consigliere Sammartano in rappresentanza dei sette consiglieri depositari della mozione di sfiducia, tramite una nota indirizzata alla Presidente del Consiglio Emanuela Serra, hanno richiesto il ritiro della mozione di sfiducia e l'annullamento del Consiglio Comunale. La motivazione addotta? La mancata sostituzione della consigliera Salerno. Assistiamo alla confessione scritta delle violazioni ripetute delle norme poste in essere per ottenere un tornaconto politico, in dispregio degli interessi di buon funzionamento delle Istituzioni.
Difatti, nella seduta consiliare del 25 marzo, a seguito del voto favorevole sulla decadenza della consigliera Salerno, non è stata votata l'immediata esecutività dell'atto, pertanto, la consigliera Salerno risulta attualmente in carica. Ciò impedisce di poter procedere alla surroga prima dei dieci giorni successivi alla pubblicazione della delibera n.20 del 25 marzo 2024. Nella medesima seduta, al momento della richiesta di rinvio del punto riguardante la mozione di sfiducia al 30 marzo, la Presidente del Consiglio ha permesso che la votazione avvenisse senza numero legale, stante che in aula erano presenti soltanto 7 consiglieri a fronte degli 8 necessari per rispettare il quorum. Tali inadempienze, commesse dagli stessi protagonisti della mozione, ha comportato lo sgretolamento del loro stesso piano, costringendoli a fare dietrofront.
Tutte queste continue manovre, questi continui rinvii in nome di una democrazia che non esiste, non sono altro che l'ennesima riprova che tutti i proponenti della mozione di sfiducia stiano agendo con la forza dei numeri e con la complicità della Presidente del Consiglio, della quale ormai si è perso il valore istituzionale, pur di fare in modo che si giunga in Consiglio Comunale con la surroga di un consigliere compiacente che porti alla decadenza del Sindaco.
Non si può sottacere una situazione di “anarchia istituzionale”, in cui non si tiene conto delle norme e delle leggi che regolamentano i lavori del Consiglio e che considerano contraria al principio di buon andamento dell'amministrazione la previsione di un "blocco" dell'attività istituzionale del consiglio comunale ogni qualvolta uno dei suoi componenti rassegni le dimissioni, in attesa di procedere alla sua sostituzione (Consiglio Stato, sez. V – 11/10/1996 n. 1223). Si sta tenendo l'intera sede comunale e il suo Consiglio in ostaggio, con gravi ricadute sul buon andamento della Pubblica Amministrazione, solo per rincorrere precisi obiettivi politici. Non è bastato aver prevaricato leggi e regolamenti, rinviato quattro Consigli Comunali per reiterati difetti procedurali sollevati dal gruppo “Vivere le Egadi”, aver offeso sindaco e consiglieri, aver trasformato l'Aula Consiliare in un'aula di Tribunale per poi votare a scrutinio segreto senza avere il coraggio di metterci la faccia; no, qui siamo arrivati a livelli di “fanta-politica”. Viene ritirata una mozione di sfiducia sventolata per un mese intero come atto necessario per la salvezza della comunità egadina adducendo come motivazione la mancata ricostituzione dell'intero Consiglio Comunale quando, in realtà, il Consiglio è attualmente completo, composto da tutt'e dodici i suoi consiglieri comunali.
Per quanto ancora i sette proponenti della mozione di sfiducia tenteranno di mistificare la realtà pur di farsi ragione? Certo, lo sappiamo, la mozione di sfiducia verrà ripresentata più avanti, quando il Consigliere designato sarà pronto a votarla. Ma sarà comunque tardi, perché la gente ha già capito che cosa sono disposti a fare alcuni rappresentanti politici pur di raggiungere i propri scopi. Gli Egadini sono davvero disposti a essere governati da gente senza scrupoli e che ha dato prova di assoluta incompetenza?".
Gruppo consiliare "Vivere le Egadi"