Il valdericino Giuseppe Maranzano, 59 anni, uno dei 21 indagati nell'operazione antimafia "Scialandro" torna in carcere. La decisione è stata presa dal Tribunale del Riesame di Palermo dopo che la seconda sezione della Suprema Corte ha accolto il ricorso della Procura Antimafia.
La Procura Distrettuale Antimafia aveva fatto appello alla Cassazione, sostenendo che le motivazioni per la precedente scarcerazione non avevano tenuto in considerazione tutte le prove raccolte contro Maranzano, ritenuto legato alla famiglia mafiosa di Valderice. La Cassazione ha concordato e ha rimandato il caso al Tribunale del Riesame.
Secondo i giudici Maranzano è un esponente della famiglia mafiosa valdericina. Il Tribunale del Riesame ha quindi riconsiderato il caso e ha trovato che le valutazioni precedenti erano insufficienti, mancando di una visione complessiva delle prove raccolte.
Maranzano è, come detto uno degli indagati dell'operazione condotta da Dia, polizia e carabinieri, che ha coinvolto le città di Trapani, Valderice e Custonaci lo scorso ottobre. Secondo le intercettazioni, Vito Manzo, un altro coinvolto nell'operazione, ha ammesso di aver avuto un incontro con Matteo Messina Denaro quando era latitante, e che il boss avrebbe gestito un ammanco di 50 mila euro provenienti da estorsioni, denaro appartenente alla cosca di Valderice.
Nonostante queste accuse, il Tribunale del Riesame inizialmente aveva ritenuto che le prove non fossero sufficientemente solide per giustificare la detenzione di Maranzano.