Iniziano a delinearsi i nomi dei candidati alle elezioni europee per i vari partiti, in campo c’è Leoluca Orlando, già sindaco di Palermo, che ha atteso una risposta da parte del Partito Democratico. Sarà invece candidato con Alleanza Verdi Sinistra.
Scende in campo anche Ruggero Razza, che ha lanciato la sua candidatura al Parlamento europeo via social. Sarà candidato nella lista del suo partito, Fratelli d’Italia: "I prossimi cinque anni saranno importanti: per l'Italia che vuole cambiare l'Europa, come auspicato tante volte da Giorgia Meloni; per la Sicilia che deve contare di più nel Mediterraneo. Per questo ho dato la mia disponibilità a candidarmi alle elezioni europee, nella lista di Fratelli d’Italia. Vi ringrazio fin d'ora - aggiunge - per l'amicizia che ho sentito forte in questi giorni. Ma dopo tante indiscrezioni sentivo di rivolgermi direttamente agli amici più cari”.
Nella lista di Cateno De Luca “Libertà” il nome siciliano dell’ARS è quello del deputato Ismaele La Vardera: “Ho risposto all’appello che mi ha lanciato Cateno, perché credo che il nostro movimento deve dare la sua idea di Europa ai siciliani, gli stessi che ci hanno eletti a prima forza politica della Regione. La strada più comoda poteva essere quella di restare a guardare evitando di mettermi in gioco, infatti la famigerata ‘poltrona’ ce l’ho già. Ma davanti ad una situazione mondiale di estrema instabilità, di fronte ad una Europa che era nata sulle macerie della seconda guerra mondiale per garantire pace e stabilità e che oggi invece corre agli armamenti, credo dobbiamo dire e fare qualcosa. Ecco perché ci metto la faccia. Sarà per me come un tagliando per misurare il lavoro svolto fino ad ora al Parlamento siciliano, la gente votandomi e votandoci potrà giudicare il nostro operato. Non abbiamo paura, sappiamo di mettere ogni giorno anima, cuore e passione per cambiare le sorti della nostra terra. A differenza di chi invece, da due anni, amministra la Sicilia latitando e fuggendo della proprie responsabilità. A Palermo mi sfiderò contro mostri sacri della vecchia politica da Tamajo a Milazzo, lo farò come Davide contro i Golia, ma sono convinto che i cittadini sapranno scegliere al meglio chi ha le capacità di farci sentire per davvero cittadini europei”.
Carlo Calenda cerca di rientrare nella lista “Stati Uniti d’Europa”, il dialogo con Emma Bonino è aperto ma punta alla esclusione della DC di Totò Cuffaro.
Calenda vorrebbe puntare sull’economista Carlo Cottarelli che ha declinato l’invito, non gli aggradano le condizioni della lista nè quelle politiche.
In questi punti voluti da Calenda tra i primi c’è non solo l’esclusione di Cuffaro ma anche di Cesaro e Mastella.
Si va avanti con i veti: niente PSI: “Non ha senso includere nella lista chi poi andrà in gruppi diversi da Renew ; niente spazio per Giampiero Librandi, pare perché sia contrario all’invio di armi in Ucraina.
Altro punto “l’inclusione nella lista dei due candidati del Pde attualmente nel Parlamento europeo, ovvero Sandro Gozi e Nicola Danti”.
A queste richieste ha risposto Riccardo Magi di +Europa: “Alla nostra disponibilità politica piena e sincera Azione risponde arrivando a porre tra le condizioni l’esclusione di uno dei soggetti il Psi, che ha partecipato da subito e con convinzione al tavolo per la Lista di +Europa e Italia viva con i liberaldemocratici di Andrea Marcucci, Radicali italiani. Ci pare evidente che Calenda con questa linea dei veti variabili di giorno in giorno scelga pretestuosamente di non sedersi al tavolo. Il solo effetto sarà di dividere tutti quegli elettori che ci chiedono una risposta unitaria nel nome del federalismo europeo”.