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10/04/2024 06:00:00

Sanità. Terapie intensive e pronto soccorso. Il piano della Regione è in ritardo e costa di più

 Lavori in ritardo e costi che aumentano. E’ ancora in alto mare il piano di potenziamento della rete ospedaliera in Sicilia pensato nei mesi critici dell’emergenza Covid. Le nuove terapie intensive dovevano essere pronte per far fronte alla terza ondata della pandemia, nel 2021, ma ad oggi soltanto il 40% è stato realizzato. Stessa cosa per i nuovi pronto soccorso. Un piano da 237 milioni di euro, sul quale ha acceso i riflettori la Corte dei Conti. Fondi che però non bastano più, così il Governo Schifani deve mettere mano ad altri 70 milioni di euro per salvare gli appalti. Un investimento che così cresce a 307 milioni di euro.


Nel piano ci sono nuovi reparti di terapia intensiva e pronto soccorso. Tra questi c’è anche il padiglione per le Malattie Infettive di Marsala, quello inaugurato con una messinscena nel dicembre 2020 e che rappresenta un’enorme incompiuta.

Il piano per potenziare la sanità siciliana era stato predisposto proprio durante il primo anno del Covid, per fronteggiare la terza ondata e si prevedeva ci fossero altri picchi del virus. In quel contesto il governo nazionale stanziò 130 milioni di euro per potenziare gli ospedali e soprattutto le terapie intensive. Il governo regionale, al tempo guidato da Nello Musumeci, aggiunse altri 107 milioni di euro.
Ne è venuta fuori una somma enorme che forse la sanità siciliana non aveva mai visto, tutta insieme, e che avrebbe dato una boccata d’ossigeno importante alle strutture ospedaliere. Era infatti prevista la realizzazione di 571 posti letto in terapia intensiva e sub intensiva e 29 interventi per realizzare nuovi pronto soccorso o ammodernare quelli esistenti.


A coordinare il gran piano di potenziamento e la gestione dei fondi c’era il commissario Tuccio D’Urso che poi ha lasciato il posto a Salvatore Lizzio. Adesso Schifani ha ridato le competenze per il piano al dipartimento Pianificazione strategica dell’assessorato alla Sanità guidato da Salvatore Iacolino.

Nei mesi scorsi l’assessorato ha chiesto alle Asp di tirare una riga, fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori. E la situazione non è proprio in linea con tempi europei. Perchè dei 253 posti letto in terapia intensiva programmati tre anni fa soltanto 135 (poco più della metà) sono stati attivati. Invece soltanto uno su tre di quelli programmati è stato attivato per la sub intensiva (102 su 318).


Un ritardo enorme. E non migliora la situazione dei lavori per i pronto soccorso. Nel piano si prevedevano lavori per nuove strutture e potenziamento di quelle esistenti per un totale di 20.360 metri quadrati. Ad oggi ne sono stati realizzati solo 8700.
Il potenziamento della rete ospedaliera doveva concludersi inizialmente nel 2022, termine prorogato poi nel 2023. Ma anche questa scadenza è saltata. Così il governo nazionale ha prorogato fino al 2026 la possibilità di investire i fondi. Fondi che nel frattempo devono essere rimpinguati, perchè i costi di realizzazione sono aumentati.

Proprio per questi ritardi e per questi costi la Corte dei conti ha chiesto le carte degli investimenti.

Il presidente della Regione Renato Schifani spera che ci sia nuovo impulso nei lavori. Tant’è che il commissario Iacolino ha chiesto ai manager delle Asp di fare ancora una volta un punto dettagliato sulle opere da realizzare. Ne è venuto fuori un aumento dei costi. Servono altri 67 milioni di euro solo per completare le opere in corso. Così Iacolino ha chiesto al governatore di mettere sul piatto altri 70 milioni di euro. Fondi che dovrebbero essere presi dal Fsc.
La provincia di Trapani, insieme a quella di Messina, è tra quelle in cui la maggior parte degli interventi programmati è con le quattro frecce.

Tra questi c’è il padiglione Covid di Marsala, o meglio, il padiglione di Malattie Infettive dell’ospedale Paolo Borsellino. Lì dovranno essere realizzati 10 posti di terapia intensiva e 6 di sub intensiva. Il padiglione sta diventando una cattedrale nel deserto. E’ stato realizzato solo il piano terra, collegato con il Paolo Borsellino da un tunnel, rispetto ai tre piani inizialmente previsti. Per completare l’opera ci vogliono almeno 25 milioni di euro. Le ultime notizie davano un cambio di destinazione del padiglione, che dovrebbe diventare un pronto soccorso. Ma oltre a terminare la struttura ci vorranno poi una serie di investimenti per renderla operativa.


Intanto l’Unità operativa complessa Malattie Infettive e Tropicali dell’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala entra ufficialmente nella Rete Formativa della Scuola di specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali dell’Università di Palermo, diretta dal prof. Antonio Cascio.
Oggi si svolgerà una cerimonia di inaugurazione del Polo Formativo dell’Asp di Trapani con la scopertura di una targa posta nell’Uoc Malattie Infettive diretta da Pietro Colletti, alla quale partecipano il commissario straordinario Ferdinando Croce, il prof. Antonio Cascio, il direttore sanitario di Presidio, Francesca Intorcia, il presidente dell'Ordine dei Medici di Trapani, Vito Barraco.