Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
24/04/2024 08:15:00

Marsala, avvocato indagato per falsa testimoninza. Il gip decide sul rinvio a giudizio

 Il pm chiede l’archiviazione, ma il denunciante fa opposizione. Sarà, quindi, il giudice delle udienze preliminari a decidere se mandare a processo oppure no un avvocato del Foro di Marsala indagato per falsa testimonianza (un reato che la legge punisce con la reclusione da due a sei anni). Il procedimento vede parte offesa l’imprenditore marsalese Michele Foderà (ex titolare della Sicilfert).

Fu proprio lui, ai primi di giugno del 2022, a presentare querela in Procura. “Ha fatto falsa testimonianza nella mia causa civile e me l’ha fatta perdere” ha sostanzialmente affermato l’imprenditore. “E con la causa – continuò nella denuncia – ho perso anche il risarcimento danni, parte del quale, rappresentato dalle spese legali per un avvocato collega di studio”.

A sostegno della sua accusa, l’imprenditore ha citato alcune testimonianze, allegando i verbali d’udienza, rese nel processo penale relativo al fatto in questione. E cioè un presunto gesto minaccioso dell’imprenditore (gesto dei polsi incrociati come ad intendere manette) contro un’altra persona mentre era in attesa nello studio dell’avvocato, che secondo alcune testimonianze sarebbe arrivato dopo il fatto. Mentre nel processo civile, nel febbraio 2022, il legale denunciato ha detto che in quel momento era presente. Per l’accusatore, la prova di quanto afferma è nelle carte.

Insomma, la prova sarebbe evidente. E anche per questo, la denuncia venne presentata anche al consiglio di disciplina dell’Ordine degli avvocati. Il sostituto procuratore Stefania Tredici, però, ha chiesto al gip di archiviare il procedimento penale. Archiviazione a cui si è opposto, spiegando perché, Michele Foderà, che è assistito dall’avvocato Vincenzo Forti.

“Dopo la richiesta di archiviazione – dichiara Michele Foderà - ho fatto leggere il fascicolo al mio avvocato e devo riconoscere che Vincenzo Forti, prima di essere un avvocato, è un sociologo psicologo antropologo perché aveva previsto tutto, inclusi i dettagli e, si sa, che il diavolo si nasconde tra i dettagli”.