La pezza è peggio del buco. L'amministrazione comunale di Pantelleria ha voluto replicare alle accuse di censura mosse dopo che durante le celebrazioni per la Festa della Liberazione è stata censurata "Bella Ciao". Ne parliamo qui.
In una nota, l'amministrazione comunale ha ribadito il proprio impegno nei valori della Resistenza e della democrazia, precisando che non è mai stata sua intenzione "cancellare una parte della storia italiana".
Tuttavia, il Comune ha giustificato la scelta di non far suonare "Bella Ciao" durante la cerimonia ufficiale con la volontà di utilizzare un "inno totalmente inclusivo e rappresentativo dell'unità nazionale e dei valori costituzionali", ovvero l'inno di Mameli. Quindi, per il Sindaco D'Ancona e la maggioranza di centrodestra, "Bella Ciao" è divisiva.... In realtà, a ben vedere, qualcuno potrebbe obiettare che "Bella Ciao" non è "totalmente inclusiva", è vero. Perché non è inclusiva per i fascisti.
"Bella Ciao" è un canto che unisce persone di diverse provenienze, ideologie e ceti sociali. Il suo messaggio di resistenza contro l'oppressione e la dittatura risuona ancora oggi in tutto il mondo, a prescindere dall'orientamento politico.
Ecco la nota del Comune:
Tra ieri e oggi diverse testate giornalistiche hanno pubblicato, con tanto di titoli, il comunicato dell'ANPI di Pantelleria secondo cui l'Amministrazione Comunale avrebbe censurato quello che viene ritenuto l'inno della Resistenza italiana, ossia la canzone "Bella ciao". Siamo profondamente preoccupati e sconcertati dal modo in cui vengono raccontati i fatti legati ad alcune decisioni dell'Amministrazione Comunale, che, in merito al 25 aprile già da qualche giorno aveva stabilito uno specifico cerimoniale.
Auspichiamo di poter ampliare la copertura mediatica anche su tematiche di rilevanza per la comunità isolana, al fine di garantire una maggiore consapevolezza e informazione su questioni cruciali.
In merito a quanto affermato nel comunicato, con forza ribattiamo che i valori legati alla Resistenza e alla Democrazia sono totalmente condivisi da questa Amministrazione che non ha sicuramente inteso cancellare una parte della storia italiana, né ha mai dimenticato i tanti che hanno sacrificato la propria vita lottando per la libertà, l'autonomia, l'indipendenza. Sono passati molti anni da quel lontano 25 aprile del 1945, quando iniziò un percorso lungo e tortuoso che ha portato alla nascita di una nazione liberale, democratica, solidale e forte. Oggi, grazie all'impegno indefesso di tutte le componenti territoriale che hanno seguito quel percorso, possiamo affermare che l'Italia è una nazione moderna, immune da qualsiasi rischio autoritario.
Alla luce di tutto ciò abbiamo ritenuto doveroso ricordare questa importante ricorrenza con un cerimoniale che ha coinvolto Forze Armate, Istituzioni, ANPI, sottolineando che pur nelle diversità insite in ciascuno di noi siamo tutti cittadini di un'unica nazione. Tale cerimoniale si concluderà con l'inno di Mameli che riteniamo l'unico totalmente inclusivo e rappresentativo dell'unità nazionale e dei valori costituzionali, conquistati pagando un pesantissimo prezzo in termini di sacrifici e vite umane.