Si delinea una nuova candidatura a Salemi, che si contrappone a quella di Vito Scalisi, in continuità con l’amministrazione uscente.
Si tratta di Giusy Spagnolo, i bene informati del territorio salemitano, dicono si tratti di una candidatura pure vicina all’area dell’ex deputato DC Pino Giammarinaro.
La candidatura a sindaca pare sia stata condivisa da un gruppo che ne ha sollecitato l’impegno: “Ascolto, impegno, responsabilità e tempo di silenzio sono le parole che sintetizzano i valori ritenuti fondamentali per un’azione efficace nel territorio come esempio di equilibrio e di fermezza. Verrà data alla città l’opportunità di nuove sinergie capaci di intraprendere un significativo passo per “andare avanti”. Non in solitudine, ma insieme, dove la massima unità d’intenti e collaborazione saranno il desiderio di indicare, con forza, una via attraverso un viaggio in un periodo storico di grandi incertezze, necessità e preoccupazioni. Tutto questo impone una grande collaborazione nel rispetto delle diverse sensibilità, dei partiti e delle forze civiche per produrre fatti utili alle nostre comunità. Pari dignità per tutti, con l’obiettivo di coordinare politiche di area vasta e riflettere assieme su criticità da risolvere e opportunità da cogliere; valorizzazione della squadra sia nella collegialità, sia nel rispetto alle specifiche deleghe; grande impegno nel portare a termine tutte le opere che sono in campo e le nuove che dovranno nascere in beneficio dei cittadini e della città”.
Non si comprende ancora, tuttavia, quale area politica appoggerà la Spagnolo, perché Giuseppe Crimi, attuale consigliere comunale di Salemi in quota Fratelli d’Italia, pare non abbia intenzione di fare un passo indietro e di continuare la competizione elettorale da candidato sindaco.
Forza Italia, Mpa, Dc potrebbero andare verso l’appoggio alla Spagnolo.
Completamente sfumata, invece, la paventata candidatura della parlamentare nazionale forzista Daniela Ternullo, sembra che sia stato direttamente il presidente della Regione, Renato Schifani, unitamente alla dirigenza regionale, a chiederne il passo indietro per dare massima voce di espressione alla comunità interessata e chiamata il voto l’8 e il 9 giugno prossimo. Salemi, Comune entro i 15 mila abitanti, voterà con il sistema maggioritario, dunque senza alcun turno di ballottaggio ma con sfida fino all’ultimo voto.