C'è anche Fulgatore tra i siti idonei per la costruzione del deposito nazionale delle scorie radioattive che l'Italia deve realizzare. E proprio nel centro sociale della frazione di Trapani, Giacomo Tranchida e Francesco Gruppuso, rispettivamente sindaci del capoluogo e di Calatafimi Segesta, hanno concordato di incontrare i cittadini. Una sala gremita a porte aperte, incapace di contenere tutte le persone accorse per dire no all'idea di avere, vicino casa, il deposito (che però viene garantito come iper sicuro e porterebbe anche dei vantaggi per il territorio, come raccontiamo qui).
Fulgatore, in alternativa il sito di Segesta, è stata individuata dalla Sogin come uno dei siti idoneo ad ospitare questa tipologia di rifiuti. E la gente qui ha paura e teme che le decisioni possano calare dall’alto.
Oltre trecento persone, di tutte le età, in appena duecento metri quadri sono arrivate da tutta la provincia per ascoltare i rappresentanti del territorio. Insieme ai due sindaci c’erano alcuni consiglieri comunali di maggioranza di Trapani, mentre nessuno dell'opposizione non hanno partecipato.
Scegliere Fulgatore è un atto di arroganza
“Scegliere Fulgatore significa essere sordi alle istanze del territorio – spiega Peppe Pellegrino, assessore comunale alla Tutela dell’Ambiente -. Non ci aspettavamo di rimanere in un elenco del genere, come se fossimo stati promossi. Non siamo stati ascoltati dalla Sogin. Questa è arroganza”.
Nè Fulgatore nè Calatafimi sono siti idonei
“Noi abbiamo analizzato scientificamente – afferma il sindaco Francesco Gruppuso - se il sito di Fulgatore o, in alternativa, quello di Calatafimi, fosse idoneo. E non lo sono”. Ad argomentare e dimostrare la non idoneità di questi siti come depositi di scorie radioattive, Antonio Parinnello, ex deputato regionale ed esperto agronomo che ha stilato il report scientifico, che commenta " i rifiuti radioattivi sono la ciliegina: al Nord lo sviluppo, qui l’immondizia”.
La Regione si deve impegnare a dire no
“La popolazione fa bene a ribellarsi a questa scelta. La nazione ha bisogno del deposito, ma non possiamo accettare questa scelta scellerata che non tiene in considerazione il nostro territorio – afferma Cristina Ciminnisi, deputato regionale Cinque Stelle -. Ci sono tante ragioni tecniche per cui ci opponiamo e chiediamo che la Regione si impegni per dire no a questo deposito a Trapani, ma anche in tutta la Sicilia”.
La Sogin opera contro le regole
“Il no è per tutta l’Isola – è il pensiero di Dario Safina, deputato regionale Pd -. Qui esiste la Doc Erice, si coltiva il grano e non possiamo rinunciarvi per insediare un deposito di scorie nucleari. Ma non possiamo farlo neanche a Calatafimi, dove lo si vuole realizzare a un chilometro dal centro abitato e da un’area archeologica che ospita 300 mila turisti all’anno. La Sogin opera contro le regole, ed è giusto non abbassare la guardia”.
In Sicilia non seminiamo scorie
In conclusione, Giacomo Tranchida, nel ribadire il proprio no al deposito a Fulgatore, rimanda tutti alla manifestazione di protesta organizzata dal Comune a piazza Vittorio Emanuele il 2 maggio. Con la presenza degli studenti, i trapanesi del futuro.