Scende in piazza la Trapani degli studenti per dire no al deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. L'appuntamento è alle 9 in piazza Vittorio Emanuele, nel cuore della città per dare vita alla protesta. Si aspetta una massiccia presenza, tanto che è stata chiusa la strada al traffico.
Segesta e Fulgatore: gli unici siti idonei in Sicilia
Due i siti individuati nel territorio uno a Calatafinimi-Segesta e l'altro a Trapani, ma solo uno potrebbe scelto per ospitare 92.000 metri cubi di scorie nucleari e di diversa radioattività.
All'inizio dell'anno, sulla Cnai - Carta Nazionale delle aree idonee ad ospitare le scorie radioattive, risultavano annoverate ben cinque paesi della Sicilia di cui 2 a Palermo: Castellana Sicula e Petralia Sottana; 1 a Caltanissetta: Butera; 2 a Trapani: Segesta e Fulgatore.
Meno di un due mesi fa, sono rimaste in elenco solo le zone del Trapanese: "promosse" a un ruolo non scelto. Perché, ad essere precisi, esiste anche un'altra carta, quella della Cnaa -Carta nazionale delle aree autocandidate, a cui le città si fanno avanti volontariamente.
La Sogin sorda alle proteste
Responsabile della valutazione delle aree idonee è la società Sogin, Società Gestione Impianti Nucleari per Azioni, ed è una società per azioni interamente partecipata dal ministero dell 'Economia e del le Finanze.
E' la Sogin dunque ad aver lasciato nell'elenco dei siti idonei per il deposito di scorie, sia Segesta che Fulgatore, nonostante le osservazioni di inidoneità rappresentate dai rispettivi Comuni.
I sindaci Francesco Gruppuso di Calatafimi e Giacomo Tranchida di Trapani, e gli attori del mondo produttivo e sociale trapanese sono scesi in campo il mese scorso, insieme ai 25 sindaci della provincia e ai rappresentanti politici e della Confocommercio, per protestare, a Segesta prima e a Fulgatore poi, invitando i cittadini "ad essere vigili a tutela del loro futuro e del territorio".
Perchè Fulgatore e Segesta?
L'opinione pubblica è, infatti, divisa: c'è chi non vuole il nucleare e chi ne vede una opportunità per il raggiungimento dell'indipendenza energetica. Sta di fatto che a Trapani, in molti si chiedono come sia stato possibile che in tutta la Sicilia siano rimaste solo Segesta e Fulgatore come zone idonee.
D'altronde, il Tar del Lazio ha bocciato la richiesta dell'accesso agli atti da parte di alcune associazioni per sapere il perché dell'inserimento delle città nell'elenco di siti idonei, motivando la decisione in quanto “l’accesso all’informazione ambientale è negato nel caso in cui la richiesta concerne materiali, documenti o dati incompleti o in corso di completamento”.
Sta di fatto che è ancora tutto in itinere. I sindaci Tranchida e Gruppuso hanno inoltrato in Regione un report scientifico nel quale dimostrano come rischi sismici e caratteristiche idrogeologiche, rendano Fulgatore e Segesta improponibili come siti idonei. D'altronde nella classifica delle città italiane, le due sono poste negli ultimi posti nell'elenco.
Per eliminarle dai siti idonei un importante peso ha l'opinione degli abitanti. Per questo a Trapani le proteste sono aumentate.
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