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03/05/2024 06:00:00

Trapani, la protesta degli studenti contro i rifiuti radioattivi. Fonte: "Un no ragionato"

Non è la prima volta che nel Trapanese i cittadini intraprendono una lotta per la tutela dell'ambiente e a salvaguardia della salute umana. Era successo per ostacolare la realizzazione di un impianto petrolifero a Monte Cofano negli anni settanta, oggi riserva naturale protetta e luogo di attrazione turistica. Era accaduto a Favignana, per protestare contro le trivellazioni, poi bloccate. Accade a piazza Vittorio, dove migliaia di studenti delle scuole medie di Trapani si sono radunati per protestare contro i Depositi di scorie nucleari a Calatafimi-Segesta e Trapani.

I due comuni sono annoverati nella Carta dei siti candidati ad ospitare i Depositi Nazionali di scorie radioattive. Solo uno però potrebbe essere scelto per ospitare 92.000 metri cubi di scorie nucleari e di diversa radioattività provenienti da tutta Italia.

L'appello delle Istituzioni ai ragazzi nativi digitali, futuri custodi del territorio, è di diventare a 'digitali consapevoli' e attivi sul campo. E gli studenti hanno risposto con cartelloni, bandiere e striscioni per cancellare Calatafimi-Segesta e Fulgatore dalla Carta dei siti idonei alla candidatura ad ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi. Ecco cosa hanno detto.

Insieme agli studenti, c'erano sindaci e sindacati. In particolare, i sindaci del capoluogo, Giacomo Tranchida e di Calatafimi Segesta, Francesco Gruppuso hanno detto: "Non abbiamo bisogno di questo ma di rilanciare l’immagine dei nostri territori fatti di paesaggi meravigliosi, riserve naturali e beni archeologici unici al mondo"

Ci siamo trovati candidati senza volerlo – ha detto nel suo intervento il sindaco Tranchida -, ma noi vogliamo un altro futuro per il nostro territorio”.

A ricordare poi ai ragazzi come combattere questa battaglia per il no ai rifiuti radioattivi sul proprio territorio, è proprio Maria Guiccione, l'attivista che a Favignana è riuscita con le sue proteste pacifiche a fermare le trivellazioni.  E' necessario tenere sempre a mente che "il rischio zero non esiste, il diritto all’ambiente è costituzionalmente garantito, il principio di precauzione è una tutela per la salute indispensabile". L'arma più efficace è quindi usare i social per continuare e amplificare la protesta. 

Il no unanime  “senza se e senza ma” al Deposito Nazionale per le scorie nucleari a Calatafimi-Segesta e Trapani, più volte ribadito da Tranchida e dal sindaco di Segesta-Calatafimi Francesco Gruppuso, è stato condiviso sul palco da molti sindaci, assessori, dal presidente del Distretto turistico della Sicilia occidentale, da Rosalia D’Alì. Presenti anche i rappresentanti di molte associazioni.

In piazza, insieme ai ragazzi, il deputato regionale Cristina Ciminnisi di M5S, il deputato Dario Safina del Pd, e l'onorevole Leoluca Orlando ex sindaco di Palermo. Di seguito il suo commento in video.


 

 

"Auspichiamo una posizione netta e chiara della maggioranza e del Governo di centrodestra", ha sichiarato la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Cristina Ciminnisi nel corso della manifestazione in piazza Vittorio Emanuele a Trapani contro la designazione dei territori di Trapani e Calatafimi Segesta come siti idonei per allocare un deposito di scorie nucleari. 

"Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori.
Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia
- continua la Ciminnisi- . Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di “disponibilità a valutare” le “opportunità economiche”. Per quanto ci riguarda, e la nostra presenza oggi in piazza lo testimonia, nessuna sirena occupazionale potrà farci cambiare idea. Non rinunceremo a difendere il nostro territorio dall’ennesimo scempio ambientale e sociale".

"E' mancato il dialogo con il Territorio" ha sottolineato Fabrizio Fonte, sindaco di Custonaci. Ecco la sua intervista.


 

Avrei voluto essere in piazza oggi con i cittadini e gli amministratori del territorio – ha dichiarato il senatore Pd Antonio Nicita – ma soprattutto con le centinaia di giovani che hanno deciso di unirsi alla protesta. Bene ha fatto il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida a coinvolgere le scuole, il futuro appartiene alle nuove generazioni che devono essere consapevoli sempre più dei reali rischi che la loro terra corre. Una terra fatta di paesaggi stupendi, di riserve naturali e coltivazioni
d’eccellenza non può accettare di diventare la pattumiera d’Italia
”.

In piazza per le scorie radioattive anche i sindacati

Cgil Cisl Uil, insieme agli studenti, ai sindaci del territorio e alle realtà imprenditoriali, hanno partecipato, stamani, alla manifestazione che si è svolta in piazza Vittorio Emanuele a Trapani, per ribadire “la contrarietà all’ipotesi di smaltimento delle scorie nucleari nei due siti del territorio trapanese, individuati nella Carta nazionale delle aree idonee a ospitare le scorie radioattive”.

Ci chiediamo come un territorio come quello trapanese a vocazione turistica, agricola ed enogastronomica, e, soprattutto, siti come Fulgatore, zona strategica per l’agroalimentare, e Segesta dal grande valore storico-monumentale – commentano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Trapani Liria Canzoneri, Leonardo La Piana e Tommaso Macaddino -, possano essere considerati idonei a ospitare questo tipo di attività, che tutto è tranne che positiva dal punto di vista dell' impatto ambientale. Un confronto con il Ministero all’Economia che ha individuato i due siti potrebbe servire a comprendere nel dettaglio la questione valutando gli impatti alla luce della tecnologia, ma anche le prospettive di ricadute sul territorio, e a esprimere le nostre tante perplessità che oggi abbiamo ribadito insieme ai giovani della comunità trapanese, alle realtà produttive e alle istituzioni cittadine”.

Canzoneri, La Piana e Macaddino concludono: “Ci sono poi i temi centrali del lavoro, che subirebbe una contrazione nei settori turistici e legati all'agricoltura, e dell’impatto ambientale e della tutela della salute e della sicurezza dei cittadini e dei lavoratori, che per noi resta prioritario. Al momento l’unica conseguenza che intravediamo è quella di trasformare il territorio trapanese in una discarica nucleare” .