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11/05/2024 06:00:00

   Strage di Casteldaccia. Autopsie concluse, oggi e lunedì i funerali. Il punto sulle indagini

Sono i giorni del dolore per i familiari delle cinque vittime della Strage di Casteldaccia.
Sono state eseguite ieri le autopsie anche sui corpi di Roberto Raneri (di Alcamo) e Giuseppe Miraglia, gli operai morti nella strage di Casteldaccia insieme a Epifanio Alsazia, socio della Quadrifoglio Group, Ignazio Giordano e Giuseppe La Barbera.
Come gli esami eseguiti giovedì sulle prime tre vittime è stato accertato che la morte è avvenuta per intossicazione e asfissia.


Dopo gli esami sui corpi le salme sono state dissequestrate e sono state restituite alle famiglie per celebrare i funerali.
I funerali di Giuseppe Miraglia saranno celebrati oggi, Sabato 11 Maggio, alle 15 nella chiesa madre di San Cipirello in piazza Matrice. Il sindaco Vito Cannella ha proclamato il lutto cittadino. I funerali di Epifanio Alsazia, il socio della ditta subappaltatrice Quadrifoglio si celebreranno sempre oggi, alle 10.30, nella chiesa madre di Alcamo (Trapani). Sempre questa mattina alle 9.30 l'ultimo saluto nella chiesa madre di Partinico (Palermo), a Ignazio Giordano. Celebrerà l'arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi. L'ultimo saluto a Roberto Ranieri sarà lunedì pomeriggio ad Alcamo nella chiesa Anime Sante. Le esequie della quinta vittima, Giuseppe La Barbera, si terranno lunedì prossimo alle 10 nella chiesa del Carmine maggiore, in piazza del Carmine a Palermo.

 

 

 


Intanto nel reparto di terapia intensiva del dipartimento di emergenza del Policlinico di Palermo diretto dal professore Antonino Giarratano, migliorano le condizioni di Domenico Viola l'operaio strappato alla morte dall'intervento dei vigili del fuoco e dai sanitari del 118. "Permane un elevato rischio di complicanze infettive collegato a quanto già comunicato sulla tossicità delle esalazioni di idrogeno solforato sprigionate dai liquami che hanno investito l'operaio, - dicono dall'ospedale - e anche alla condizione di immunosoppressione che interessa i pazienti in trattamento intensivo e che viene monitorata e trattata secondo linee guida. Occorre verificare il trend delle prossime 96 ore per potere sciogliere l'attuale prognosi riservata sulla vita".


A cinque giorni dalla terribile tragedia gli investigatori continuano a scavare a fondo per fare luce su un dramma che, oltre al dolore immenso, solleva interrogativi inquietanti sul sistema di appalti e sicurezza nei cantieri.
Al centro dell'inchiesta c'è la Quadrifoglio, la ditta per cui lavoravano le vittime, e il suo titolare, Antonio Di Salvo, è l’unico indagato al momento. Ma l'attenzione si allarga anche a un panorama di presunte irregolarità e carenze che potrebbero aver contribuito alla tragedia.


Uno degli elementi chiave è il subappalto concesso dalla Tek Infrastrutture alla Quadrifoglio, per un intervento di manutenzione su un impianto di sollevamento. Un'operazione che, secondo le prime indagini, la Quadrifoglio non avrebbe avuto le competenze e le qualifiche per eseguire.


Dei tre operai morti, infatti, due erano autisti e uno manovale. Come potevano essere impiegati in un lavoro così delicato e pericoloso? E come è possibile che la Quadrifoglio abbia ottenuto l'appalto del lotto 4 senza neanche un operaio specializzato? Le domande degli inquirenti si moltiplicano, toccando nodi cruciali come la verifica della "congruità dell'offerta" da parte del committente, Amap, e il ruolo dei subappalti in questo tipo di interventi.
Emergono inoltre collegamenti sospetti tra Quadrifoglio e Tek, entrambe nate nello stesso periodo e con partecipazioni a gare in comune. Non solo, entrambi i soci di entrambe le ditte possiedono terreni agricoli a Monreale. Coincidenze? Gli investigatori vogliono vederci chiaro.
Un altro punto focale è la sicurezza sul cantiere. In base alle prime informazioni, sembrerebbe che la vasca in cui sono morti gli operai non fosse stata messa in sicurezza prima del loro ingresso.


Mentre la magistratura fa il suo corso i sindacati continuano a chiedere chiarezza e giustizia. Chiarezza per un sistema certamente da rivedere, quello dei subappalti in cui si nascondono molte cose che non vanno e che emergono quando succedono queste tragedie.