Il costo medio della mensa scolastica in Sicilia si aggira tra i 74 e i 77 euro al mese a pasto. A fotografare bene la situazione è Cittadinanzattiva, che nella sua indagine, per il settimo anno consecutivo, dà una idea di quanto costi alle famiglie italiane il pasto dei propri figli a scuola.
La regione più cara è la Basilicata, mentre la Sardegna è la più economica. Nella classifica il Sud e le isole risultano penalizzate anche sul numero di locali mensa. E emerge come neppure gli investimenti sulle strutture e servizi finanziati con il Pnrr riescono a colmare i divari.
A livello di singoli capoluoghi di provincia, sono le famiglie di Barletta a spendere di meno per il singolo pasto con 2 euro sia per l’infanzia che per la primaria. Mentre per l’infanzia si spende di più a Torino con 6,60€ a pasto e per la primaria a Livorno e Trapani, dove le famiglie spendono 6,40 euro a pasto e per bimbo. In Sicilia il capoluogo meno costoso per la ristorazione scolastica è Ragusa, con 2,20 euro a pasto.
Mense al Sud, con il PNRR meno fondi del previsto.
Secondo l’Anagrafe nazionale, un terzo degli edifici scolastici, ossia 13.533 su 40160, sono dotati di locale mensa. La distribuzione però non è omogenea, in quanto nelle Regioni del Sud poco più di un edificio su cinque dispone di una mensa scolastica (al Centro è il 41% e al Nord il 43%) e la quota scende al 15,6% in Campania e al 13,7% in Sicilia. La regione con un numero maggiore di scuole dotate di mensa è la Valle d’Aosta (72%), seguita da Piemonte, Toscana e Liguria dove è presente in 6 edifici su 10. In Puglia, Abruzzo e Lazio sono presenti in un edificio su quattro.
Il PNRR non viene incontro alle esigenze delle scuole del Sud, almeno non nella misura sperata. Su 1052 interventi previsti e 600 milioni di fondi stanziati, il Sud riceve – da graduatorie di giugno 2023, le ultime disponibili – la metà delle risorse, contro il 58% previsto da piano originario.