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16/05/2024 06:00:00

Trapani, scontro politico sul nucleare tra posizioni nette e gaffes

Il nucleare si riaffaccia nel panorama politico tra posizioni nette e gaffes. L'ipotesi del sito nazionale di scorie nucleari nelle campagne di Trapani incassa un chiaro no dall'Ars, nel silenzio del Governo che non interviene sulla questione e sceglie la linea dle silenzio. Ad opporsi alla mozione è Giuseppe Bica deputato di Fratelli d'Italia e originario di Custonaci.

Tutti contro Fratelli di Italia

"Il voto rende giustizia e dignità ai nostri territori e a tutta l’Isola – afferma la deputata trapanese Cristina Ciminnisi del M5s, prima firmataria della mozione –. Il NO al deposito nazionale di rifiuti radioattivi votato dall’aula esprime la volontà popolare. Ci appare incredibile il voto contrario dell’on. Bica che ha riproposto il tema dei posti di lavoro e dello sviluppo economico".

 

 

Quello di Bica è stato l'unico voto contrario perché, sono le sue parole, "sulla questione delle scorie nucleari, è fondamentale diffondere informazioni accurate e basate sulla scienza". A sostegno poi della propria tesi, Bica porta un esempio ...  sbagliato. E così sulla gaffes si consuma un altro scontro. Questa volta con il Pd.

"È interessante notare che a Copenaghen - afferma Bica -, attorno a un reattore nucleare, è stata costruita una pista artificiale di sci che ha contribuito al turismo nazionale. Questo esempio dimostra come sia possibile sfruttare le risorse esistenti in modo creativo e sicuro. L'unico impatto negativo in questa discussione sembra derivare da informazioni inesatte che creano timori infondati. È importante sottolineare che un progetto di questo tipo potrebbe portare alla creazione di un parco scientifico di alto livello, generando occupazione e attrazione internazionale".

A far notare lo scivolone, è Dario Safina deputato del Pd. "Spiace notare come il collega Giuseppe Bica parli di dibattito informato quando egli stesso risulta privo di informazioni corrette. Tanto per cominciare, a Copenaghen non esiste alcuna centrale nucleare. La Danimarca è un Paese fortemente antinucleare. Bica forse si riferisce al termovalorizzatore (che è ben altra cosa rispetto a un reattore nucleare) con annessa pista da sci, inaugurato nel 2019 sull’isola a Sud di Copenhagen?”.

Il nodo della coscienza civica

"Basta leggere se si vuole" ha chiosato Dario Safina alla fine della querelle con Giuseppe Bica. E almeno questo appello rivolto ai cittadini è condiviso da tutte le parti politiche. 

"Rispetto il dissenso delle comunità locali - afferma Bica - poiché sono loro a dover prendere la decisione finale. È nostro dovere valutare attentamente se rimanere legati ad informazioni fuorvianti o se aprire la mente a nuove prospettive di sviluppo, mantenendo sempre al centro la sicurezza e il benessere della nostra regione".

L'Italia è tra i paesi che hanno siglato le dichiarazioni pro-nucleare a Cop28 e al Nuclear Energy Summit e che hanno sottoscritto ambiziosi programmi di espansione delle energie rinnovabili, riconoscendo che da sole non saranno in grado di raggiungere gli obiettivi di net zero al 2050. Per questo nell'elenco delle energie rinnovabili i 37 paesi aderenti hanno reinserito l'energia nucleare, perchè a emissioni zero e perchè gli impianti di nuova generazione sono ritenuti sicuri. 

"Qui il punto non è la mancanza di informazioni esatte, quelle ci sono. Basta leggere le carte se si vuole. La questione invece è un’altra ed è di natura politica – incalza Safina -. All’Ars ci saremmo aspettati che anche il governo si schierasse contro la realizzazione di questa maxi-discarica nel Trapanese. Quello che abbiamo udito invece, è stato il silenzio assordante di Schifani e dei suoi assessoriPresidente Schifani - conclude Safina -, vorrei ricordarle che anche Trapani fa parte della Sicilia e i cittadini trapanesi hanno il diritto di sapere cosa pensa il suo governo della vicenda e quale sarà il loro futuro nei prossimi anni”.

La Sicilia ribadisce il NO alle scorie. "Che Roma ci ascolti"

A ribadire che l'Ars si è espressa a nome dei cittadini non solo del Trapanese, ma di tutta la Sicilia, è la deputata M5s Cristina Ciminnisi, che ha sottolineato anche come i due siti individuati a Trapani e a Calatafimi - Segesta, non fossero idonei come documentato in un report tecnico trasmesso alla Sogin, la società ministeriale preposta a stilare l'elenco dei siti idonei a ospitare il Deposito Nazionale di scorie nucleari.

"Ci delude il fatto che non abbiamo ascoltato un NO altrettanto deciso da parte del Governo Regionale, ancora una volta prono ai dictat di Roma. È inaccettabile – conclude Ciminnisi - che in una terra continuamente depredata delle risorse per l’ammodernamento strutturale, in una regione che fa i conti con un ritardo infrastrutturale trentennale, l’unica infrastruttura che da Roma si pensa di realizzare in Sicilia sia un deposito per accogliere i rifiuti radioattivi di tutta Italia. Ancora una volta s’è tentato di immolare la Sicilia sull’altare di un interesse nazionale. Ci aspettiamo ora che il Governo sia conseguente, che rispetti il voto dell’aula e che si attivi perché Trapani e Calatafimi Segesta siano esclusi dalla carta nazionale dei siti indicati come idonei".