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25/05/2024 13:00:00

Fondo sviluppo e coesione, Meloni a Palermo per l'accordo con la Regione

Lunedì 27 maggio, alle ore 16, al Teatro Massimo di Palermo, la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Regione Siciliana firmeranno l'Accordo per il Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027.

I giornalisti interessati a seguire l’evento dovranno accreditarsi entro le ore 20 di domenica 26 maggio, compilando il modulo disponibile a questo link e fornendo sia il numero di tessera professionale sia il numero di documento d'identità. È necessaria la compilazione anche per gli operatori video e i fotografi, lasciando eventualmente in bianco la sezione relativa alla tessera di iscrizione all'Ordine dei giornalisti. L’accesso al Teatro Massimo sarà consentito fino alle 15.45.

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M5S:"Viene a vendersi ciò che è nostro per raccattare voti" -  "Lunedì, a quanto pare, la premier Meloni verrà a Palermo per firmare l'accordo di programma per i fondi Fsc. Questa tempistica, a poche settimane dal voto europeo, dopo mesi e mesi di attesa, sa tanto di campagna elettorale, ma la Meloni forse non sa che i siciliani non hanno l'anello al naso e non scambieranno per magnanima concessione ciò che ci spetta di diritto.
Questi fondi, peraltro, sono stati ampiamente saccheggiati dal governo Meloni che, con la complicità di Schifani, ha sottratto alla Sicilia ben 2,1 miliardi per destinarli a un ponte che mai sarà realizzato e a due pericolosi inceneritori. Il tutto a discapito di strade, autostrade e di tutte le altre fatiscenti infrastrutture siciliane”. Lo affermano il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca e il presidente della commissione Ue di palazzo dei Normanni Luigi Sunseri.
“Tra l'altro – continuano i due parlamentari – prima della firma, l'elenco delle opere del programma Fsc sarebbe dovuto passare al vaglio dell'Ars, come da impegno assunto dal presidente Galvagno, e invece nulla, ancora una volta il Parlamento siciliano è stato bypassato. Evidentemente per Schifani e la Meloni il parlamento e la volontà dei siciliani contano meno di nulla, salvo poi chiedergli i voti per mantenerli sulle loro comode poltrone”.