Il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, negli ultimi giorni ha gioito per l’inizio dei lavori di riqualificazione dell’area tra il Lungomare e la via Verdi.
Con tanto di muro abbattuto e cantiere sulla pista ciclabile appena fatta. Ed è passato quasi un anno dalla “cazzuolata” inaugurale dei lavori del Waterfront1. Il sindaco annuncia anche che tra pochi giorni saranno avviati i lavori anche del Waterfront 2.
Ma al di là degli annunci, delle passerelle, delle foto di rito, dei render 3D, Marsala sta rischiando di perdere ciò che già ha, e nel frattempo ha già perso alcuni progetti e finanziamenti importanti. "Stiamo perdendo tutto" è un grido di allarme passando in rassegna tutte quelle opere, quei luoghi, quei progetti che stanno scomparendo.
Perchè, ad esempio, ci sono zone della città che stanno letteralmente crollando, e delle quali la politica sembra non interessarsi: come l’area del Lungomare e di Capo Boeo davanti al Baglio Anselmi.
C’è una biblioteca nel centro storico chiusa ormai da troppi anni. C’è il porto, ormai in stato comatoso, con un progetto il cui iter sembra più tortuoso di quello per il ponte sullo Stretto.
Ci sono quelle aree abbandonate di cui non se ne parla più, e che sono in certi casi dei monumenti allo spreco: dal cimitero di Cutusio, all’ex Mattatoio. Ci sono i capannoni Nervi e le ex aree militari, che nessuno vuole più recuperare. C’è il “Waterfront”, i cui lavori sono fermi ormai da qualche mese, e più in là quella vasta area della colmata che è ormai una discarica con vista mare.
E poi ci sono quei progetti ai quali la città può dire addio. I soldi per l’eliminazione dei passaggi a livello sono andati persi, come quelli per la bretella autostradale Mazara - Scorrimento Veloce.
Marsala sta perdendo tutto, ma non è ancora troppo tardi. Tra un annuncio e uno spot, Grillo dedichi un po' di tempo a quello che già c'è e che rischia di scomparire.