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05/06/2024 06:00:00

  Siccità. Le piogge di maggio sono servite a poco. A ottobre mezza Sicilia senza acqua

Siamo già entrati in un’estate che rischia di essere catastrofica per la Sicilia a causa della siccità.Gli invasi dell’isola sono sempre più asciutti, quelle poche ore di pioggia di maggio non hanno aiutato. E se le cose continuano così ad ottobre la Sicilia Occidentale resterà senza acqua potabile.
Gli agricoltori e gli allevatori hanno protestato in maniera decisa, a Palermo, nei giorni scorsi. I cittadini di molti comuni si vedono razionare le forniture d’acqua e le strutture turistiche piene ma con la paura di restare all’asciutto. Il turismo infatti sta crescendo in Sicilia, i primi dati dicono che c’è un aumento rispetto all’anno scorso. Ma la mancanza d’acqua rischia di frenare la crescita. Secondo Assoturismo molti potenziali visitatori chiedono informazioni sulla crisi idrica.

 

L’ACQUA POTABILE STA FINENDO
Ad ottobre la Sicilia Occidentale resterà senza acqua. E' lo scenario drammatico evidenziato nella relazione sugli invasi siciliani e che ha portato il governo regionale a predisporre misure urgenti per far fronte all'emergenza siccità.

Il lago Fanaco esaurirà le proprie risorse a metà luglio, l'Ancipa ai primi di ottobre, e questo costringerà così alla sospensione dellì'erogazione dell'acqua potabile nelle province di Agrigento, Caltnissetta, Enna, Palermo e Trapani. Nella relazione si parla di danni per miliardi di euro alle produzioni agricole. Il governo regionale ha chiesto il via libera immediato per spendere 23 milioni di euro stanziati dallo Stato per fronteggiare la crisi idrica: 11 saranno spesi nel Catanese, 8 nell'agrigentino, 9 a Trapani, 5 a Siracusa, 3 in provincia di Ragusa, 2 Enna, 1 Caltanissetta. Si parla di acquisto di autobotti, il potenziamento di sorgenti e la riattivazione di pozzi. Si attende l'ok del ministro della Protezione civile, Nello Musumeci.
Ma lo scenario resta davvero catastrofico. Se le previsioni dovessero essere confermate a fine estate mezza sicilia resterà a secco.

 


LE PIOGGE DI MAGGIO SONO SERVITE A POCO
“La pioggia caduta a maggio interrompe la serie di mesi con precipitazioni inferiori alla media, ma non riducono il deficit accumulato nei mesi scorsi. La media regionale della precipitazione mensile è risultata pari a 47 millimetri circa, nettamente superiore alla norma del periodo 2003-2022 che risulta pari a 17 millimetri circa”. E’ quanto emerge dall’analisi del Servizio agrometeorologico siciliano (Sias) sulla base dei dati raccolti dalle stazioni di rilevamento.


“Il numero medio regionale di giorni piovosi – spiegano dal Sias – è risultato pari a 4,5 a fronte di un valore normale pari a 3,1, con un massimo di 9 giorni piovosi registrato dalla stazione Sias Linguaglossa Etna Nord (Catania) e un minimo di 2 giorni piovosi registrati dalla stazione Pantelleria e da diverse stazioni del settore meridionale centrale nelle province di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa – aggiungono dal servizio – sulla rete Sias il massimo accumulo mensile di 167,4 mm è stato registrato dalla stazione Linguaglossa Etna Nord (CT), che ha rilevato anche il massimo accumulo giornaliero il giorno 9 con 65,6 mm. Le speranze di bissare gli eccezionali apporti del mese di maggio del 2023 sono così rimaste deluse”.

Le piogge hanno portato beneficio non solo alle colture arboree, ma anche ai cereali e alle foraggere delle aree collinari e montane più fresche, specie sul settore occidentale, dove le colture si trovavano ancora in sufficientemente buono stato vegetativo, tale da potersi ancora avvantaggiare di questi apporti non troppo tardivi. “A fine maggio le precipitazioni accumulate in Sicilia negli ultimi 12 mesi, – concludono dal Sias – con una media regionale di 453 mm, sono scese sotto la soglia psicologica di 500 mm medi, valore che non si registrava dalla grande siccità del 2002, quando nello stesso periodo l’accumulo medio risultava essere stato di 415 mm. Spiccano le aree della regione, principalmente nella Sicilia centro-orientale e sulla fascia centro-meridionale, dove gli accumuli annuali sono inferiori a 300 mm, con deficit che arrivano a superare il 60% a livello annuale, come a Catania, dove con soli 240 mm caduti in un anno, mancano all’appello oltre 400 mm di pioggia”.

IL VOUCHER FIENO

Per una settimana imprenditori e agricoltori hanno manifestato davanti a Palazzo d’Orleans per l’emergenza siccità. Hanno chiesto alla Regione un supporto per riuscire a contrastare la crisi idrica. Si tratta di una manifestazione di dissenso avviata dopo la grande manifestazione del 28 maggio scorso. Dopo le proteste il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha accolto le richieste di allevatori e agricoltori.

Una delle misure più urgenti adottate riguarda l'approvvigionamento di fieno per gli allevatori. Grazie a un sistema di voucher, gli allevatori potranno acquistare il fieno necessario dai rivenditori ufficiali indicati in un elenco fornito dalla Regione. Questo intervento risponde direttamente alle richieste degli allevatori, che da mesi stanno lottando per la sopravvivenza dei loro animali. La distribuzione dei voucher rappresenta un aiuto immediato e concreto per garantire il benessere del bestiame in un momento critico.
Un altro passo significativo è l'istituzione di consulte di agricoltori che affiancheranno i commissari dei consorzi di bonifica. Queste consulte avranno il compito di fornire consulenza e supporto, formando una cabina di regia che garantirà una gestione più efficace delle risorse idriche e delle infrastrutture di irrigazione. Inoltre, è stato istituito un tavolo politico che coinvolgerà tutti gli assessorati legati all'agricoltura e all'agroalimentare. Questo tavolo avrà il compito di coordinare gli sforzi e di trovare soluzioni e fondi per affrontare le emergenze prima che diventino crisi irreversibili.