Due donne maltesi sono state condannate a pagare una multa di 3.500 euro ciascuna dal tribunale, non per diffusione di materiale a sfondo sessuale, ma per un uso scorretto dei social media. Le donne sono state accusate di aver diffuso il video di una giovane connazionale durante una vacanza in Sicilia.
Il magistrato ha ritenuto che le imputate non fossero colpevoli di aver scattato o diffuso fotografie o filmati a sfondo sessuale senza consenso, come inizialmente imputato. Tuttavia, la decisione del tribunale è stata influenzata dal fatto che le donne hanno diffuso il video sui social media, utilizzando in maniera inappropriata questo mezzo di comunicazione. Per questo motivo, è stata emessa una condanna al pagamento di una multa.
Il caso ha sollevato importanti questioni sull'uso responsabile dei social media e sui limiti della privacy in un'epoca in cui la condivisione di contenuti è diventata una pratica comune. La sentenza sottolinea la necessità di maggiore consapevolezza e attenzione nell'uso delle piattaforme digitali per evitare violazioni della privacy e altri comportamenti inappropriati.
L'accaduto rappresenta un monito per gli utenti dei social media a considerare attentamente le conseguenze delle loro azioni online, ricordando che la diffusione non autorizzata di contenuti può avere serie implicazioni legali e personali