Non sarebbe un nuovo sequestro quello subito da Gianfranco Becchina. Con un post sul suo blog personale il castelvetranese commerciante d'arte, noto per i suoi presunti legami con Cosa Nostra e le sue attività illecite nel traffico internazionale di opere d'arte, smentisce che quella dalla DIA, Direzione Investigativa Antimafia, sia una nuova operazione e un nuovo sequestro di beni nei suoi confronti ( ne abbiamo parlato qui).
Becchina afferma che il procedimento di sequestro di beni cui è stato sottoposto nel novembre del 2017 è ancora in corso e che i beni che adesso sono stati trasferiti presso i magazzini della Soprintendenza di Trapani, si trovavano a casa sua ed erano stati già repertati sette anni fa, solo che adesso la DIA ha disposto il prelievo e il trasporto (qui abbiamo parlato della confisca)
"Si tratta - afferma Becchina - di un basamento in marmo di forma triangolare raffigurante una scena mitologica scolpita sul lato principale, nonché tre anfore con concrezioni marine. Tutti reperti rimasti nello stesso posto dove in quell’anno furono visionati dai funzionari dello Stato".
Becchina dice anche che sono reperti archeologici acquistati all'estero e arrivati in italia con l'autorizzazione della stessa Soprintendenza: "Reperti di legittima provenienza acquistati all’estero, importati e sdoganati alcuni decenni prima, presso gli uffici della dogana di Marsala con l’autorizzazione della soprintendenza ai BB.CC. di Trapani. La stessa autorità giudiziaria, a fronte della documentazione dei reperti prodotta all’epoca ha riconosciuto la legittimità della mia proprietà".
E lo stesso commerciante d'arte poi tocca il tema della sua presunta frequentazione con Matteo Messina Denaro: "E' altrettanto falso ogni riferimento a Matteo Messina Denaro, persona con la quale non ho mai avuto rapporti di alcun genere, in Italia e all’estero, tantomeno telefonici come falsamente si è voluto sostenere. Sempre al riguardo di Messina Denaro tengo a precisare che in occasione del mio rientro definitivo dalla Svizzera Messina Denaro era latitante da qualche anno".
Qui un approfondimento su chi è Gianfranco Becchina.