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24/06/2024 15:30:00

 Politiche sociali: Chinnici (Pd), sacrilegio perdere le risorse del Fondo nazionale

“È un sacrilegio non utilizzare le risorse delle prossime annualità del Fondo Nazionale Politiche Sociali a causa dei ritardi nella rendicontazione, che l’Assessorato regionale conosceva bene da più di un anno e mezzo e per i quali non è riuscito a porre in atto i rimedi necessari”. Lo dice Valentina Chinnici, deputata del Partito democratico all’Assemblea Regionale Siciliana commentando la risposta dell’assessore Nuccia Albano ad una sua interrogazione sul tema in questione presentata lo scorso marzo.

“Può una Regione come la nostra – aggiunge – permettersi questo lusso? Si tratta di risorse necessarie per finanziare progetti sul contrasto alla povertà, sulla non autosufficienza, sul dopo di noi, sul piano sociale, sul sostegno all’infanzia e all’adolescenza”.
“Nella risposta in aula l’assessora Albano – continua – ha scaricato le responsabilità sulla mancanza di personale dei distretti socio-sanitari, sull’aumento del carico di lavoro e sulla complessità delle procedure burocratiche. Scuse inspiegabili per tutti quei siciliani che avrebbero avuto bisogno di ricevere il sostegno delle istituzioni”.

“Come Spi Cgil Sicilia – dichiara la segretaria Maria Concetta Balistreri – avevamo visto giusto quando avevamo segnalato il rischio di perdere i finanziamenti del FNPS e gli altri fondi sociali per la mancata rendicontazione di quanto speso per almeno il 75% delle risorse ripartite ai DSS nel secondo anno precedente. Un lusso che la Sicilia non può permettersi! Se c'è la volontà politica dell'Assessore e del Governo Regionale, va rafforzato immediatamente, in termini di risorse umane, il sostegno ai Comuni nelle attività di progettazione, monitoraggio, rendicontazione degli interventi sociali contemporaneamente avviare le attività di potenziamento della capacità amministrativa. Se si vuole avviare una riforma del settore affinché ai distretti sociosanitari sia riconosciuta la soggettività giuridica, si avvii il confronto. Noi siamo pronti a discutere e confrontarci”.