Un grande successo per Tp24 al "Premio Cronisti 2024", il prestigioso riconoscimento indetto dal Gruppo cronisti siciliani di Assostampa Sicilia e dall'Ordine dei giornalisti di Sicilia. Durante la cerimonia di premiazione, svoltasi nell'Aula magna della Scuola superiore dell'Ateneo in via Villa San Saverio a Catania, il secondo posto è stato assegnato a Giacomo Di Girolamo, peraltro direttore di Tp24.
Di Girolamo è stato premiato per un suo articolo dedicato al difficile mestiere del giornalista in Sicilia, sempre più bersaglio di minacce, querele temerarie e censure. Come sottolineato dalla giuria nelle motivazioni, il suo lavoro ha saputo mettere in luce "quanto è dura nella nostra Isola la vita del cronista che si occupa di mafia", descrivendo "nei particolari" le intimidazioni e le pressioni a cui questi professionisti sono sottoposti. Un premio che riconosce il coraggio e la dedizione di Di Girolamo, "cronista nell'anima e amante della verità", che nonostante le difficoltà continua a svolgere il suo lavoro con tenacia e impegno.
A vincere l'edizione 2024 del Premio Cronisti è stata la giornalista Alice Martinelli con un servizio sui clan della Camorra, andato in onda su "Le iene show". Terza classificata Lorena Dolci, per un reportage sul caporalato a Paternò. Un podio tutto al femminile che conferma il ruolo di primo piano delle donne nel giornalismo siciliano.
Il "Premio Cronisti 2024" rappresenta un'occasione importante per celebrare il giornalismo d'inchiesta e la sua fondamentale funzione di informare e dare voce ai cittadini. Un riconoscimento che premia il coraggio, la professionalità e l'impegno di chi, come Giacomo Di Girolamo e le sue colleghe, svolge la propria professione con dedizione e senso di responsabilità, nonostante le difficoltà e le intimidazioni.
La premiazione è un monito a riflettere sul ruolo centrale del giornalismo libero e indipendente, soprattutto in un contesto come quello siciliano, dove la criminalità organizzata continua a rappresentare una minaccia per la democrazia e la libertà di espressione. Un invito a sostenere e difendere il lavoro dei giornalisti che, con il loro coraggio e la loro professionalità, contribuiscono a fare luce sulle ingiustizie e a dare voce ai più deboli.