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01/07/2024 06:00:00

Rimpasto sempre più vicino per Schifani. Turano in bilico

 Appare più vicino il rimpasto della giunta regionale, il presidente Renato Schifani vuole accelerare, la settimana scorsa un vertice di maggioranza e ora l’8 luglio a Roma il comitato nazionale di Forza Italia.


Non sono mancate intanto le prime avvisaglie e contro alcuni assessori della sua giunta, che vorrebbe sostituire pure contro il parere dei partiti che quei assessori sostengono e di cui hanno ancora fiducia.
Sono tre le posizioni messe in dubbio, Schifani non apprezza il lavoro fin qui svolto, si tratta di Elena Pagana di Fratelli d’Italia, Mimmo Turano per la Lega, Roberto Di Mauro per l’MPA.
La sostituzione della Pagana era nell’aria, al suo posto dovrebbe entrare Giusy Savarino ma in questo rimpasto di giunta ci potrebbe essere anche un rimpasto di deleghe.

Mentre le divergenze con Mimmo Turano erano note quelle con Di Mauro no, pare che la questione della discarica di Lentini, per cui la Sicilia è andata subito in emergenza rifiuti, abbia creato malumori.

Al Giornale di Sicilia Schifani aveva chiarito:“L’assessorato all’Ambiente e quello ai Rifiuti hanno agito senza coordinarsi costruttivamente fra loro e soprattutto senza avvisarmi delle conseguenze che potevano nascere dalle loro azioni. Ho dovuto impegnare tutto il mio staff, e per questo ringrazio, uno per tutti, il capo di gabinetto Totò Sammartano, per risolvere il problema. Ma questa situazione mi fa pensare che serve un cambio di passo e lo chiederò a tutti gli assessori. Tra loro serve maggiore coesione e coordinamento con la presidenza, soprattutto quando dalle loro azioni possono dipendere tensioni sociali. Chi non si atterrà a questo metodo si metterà fuori dalla giunta da solo. Non posso essere il destinatario delle disfunzioni altrui”.

Non si aspettava questa presa di posizione Raffaele Lombardo: "Mi meraviglia la critica che il Presidente della regione rivolgerebbe all’assessore Roberto Di Mauro. In verità fino ad oggi gli ho sentito rivolgere nei confronti dell’assessore all’Energia solamente apprezzamenti per ‘il buon senso, la fattività, la saggezza, l’impegno instancabile’. Sono certo che è questo il suo sentimento…”.
A difendere Elena Pagana i meloniani: “Siamo assolutamente convinti del buon operato dell’assessore al Territorio e Ambiente, che sempre con grande impegno, professionalità e rigore ha affrontato il mandato conferitole dal presidente Schifani. La Sicilia con la gestione dei rifiuti attraversa emergenze ataviche e radicate e occorre trovare la giusta sintesi tra burocrazia e politica affinché non siano i siciliani a scontare la cronica mancanza di impiantistica” scrivono in una nota i coordinatori regionali di Fratelli d’Italia Salvo Pogliese e Giampiero Cannella. “Nel merito – aggiungono – ogni riferimento alle attività svolte dall’assessorato (e non dall’assessore, come prevede la legge) all’Ambiente, nel pieno rispetto del testo unico ambientale, è stato lungamente anticipato al Dipartimento Acque e Rifiuti, il quale ha adottato la revoca di un proprio decreto nel mese di marzo. Le ragioni per cui poi si è determinata una crisi non rientrano nelle attribuzioni previste al Dipartimento Ambiente”.
Fallimento annunciato per Antonio De Luca, capogruppo del M5S all’Ars: “Schifani è deluso solo da tre assessori? Non cerchi scuse, parli chiaramente di fallimento dell'interno governo regionale che lui stesso ha nominato. È evidente che Schifani sta preparando il terreno per quel rimpasto che paralizza il suo governo da mesi, a partire dall'assessorato all'Agricoltura in un momento tragico come mai prima d'ora per questo settore. Devo però dare atto a Schifani di aver detto la verità in merito al pasticcio della discarica di Lentini, occorso per colpa dei suoi assessori che, evidentemente, non si parlano tra loro e non lo aggiornano sulle questioni più importanti. E anche sulla siccità le colpe del suo esecutivo sono evidenti. I precedenti governi, quello di Musumeci compreso, come Schifani stesso riconosce, non hanno fatto nulla per le reti idriche fatiscenti. Ma il governo attuale, oltre che a mettere pezze e ad annunciare che attiverà qualche pozzo, cosa sta facendo di concreto? Per l'eterna emergenza rifiuti perché si è perso un anno e mezzo, salvo adesso affidarsi ai pericolosissimi inceneritori che non saranno pronti prima di qualche anno? I Comuni non possono reggere questa situazione per così tanto tempo. Bisogna smetterla con gli emendamenti dell'ultimo minuto che sprecano decine di milioni di euro per mettere pezze che sono spesso peggio del buco, occorre un serio confronto parlamentare e riforme strutturali di cui, mi duole dirlo, questo governo non sembra voler sentire parlare”.

Il rimpasto insomma pare che avverrà entro il mese di luglio, ci sono ancora alcune caselle da individuare, primo tra tutti il sostituto di Marco Falcone, che ha deciso di andare in Europa. Al suo posto comunque dovrebbe arrivare un forzista di area Maurizio Gasparri e Giorgio Mulè. Edy Tamajo, invece, che ha deciso di non lasciare il suo posto in giunta non andrà alla Sanità, seppure la richiesta sia stata avanzata, ma manterrà le Attività produttive.
A sostituire Giovanna Volo arriverà un’altra forzista ma il presidente medita pure di non toccare l’attuale assessora.
Potrebbe non esserci alcuna uscita dalla giunta per Mimmo Turano che gode della fiducia nazionale del partito e anche di buoni rapporti con Luca Sammartino.
Giochi ad incastro ma il governatore Schifani ha già annunciato che nessun equilibrio verrà meno, rispetto alla coalizione che lo ha sostenuto nel 2022.