Gli ultimi sviluppi sul caso di Angelo Onorato, l'imprenditore trovato morto il 25 maggio scorso, sembrano confermare l'ipotesi del suicidio. Le analisi sulla fascetta di plastica stretta al collo dell'uomo hanno rilevato solo il DNA di Onorato e di chi ha provato a soccorrerlo, escludendo la presenza di terzi.
Il corpo di Onorato, noto architetto e titolare del negozio “Casa” di viale Strasburgo, è stato rinvenuto all'interno di un Suv parcheggiato in una strada adiacente via Ugo La Malfa. L'autopsia ha rivelato l'assenza di segni di colluttazione, con ferite limitate alla stretta mortale al collo, indicando che Onorato non ha tentato di difendersi.
Restano ancora da esaminare le impronte trovate sul sedile posteriore del veicolo e i risultati degli esami tossicologici. Intanto, gli inquirenti della squadra Omicidi, coordinati dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni, continuano a indagare sul possibile movente del suicidio.
Onorato aveva inviato un messaggio audio a un amico poco prima del tragico evento, con un tono sereno e nessun segno di sconforto, terminando con un rassicurante "ci vediamo più tardi". Questo rende ancora più misterioso il motivo che potrebbe averlo spinto al gesto estremo.
Gli investigatori stanno esaminando la memoria del cellulare e del tablet di Onorato, alla ricerca di un messaggio o una comunicazione che possa averlo turbato. Alcuni file cancellati sono stati recuperati e potrebbero contenere indizi cruciali.
Un altro elemento enigmatico è rappresentato da una lettera consegnata da Onorato a un amico avvocato due giorni prima di morire, con l'istruzione di farla avere alla moglie in caso gli fosse accaduto qualcosa. Questo gesto suggerisce che l'imprenditore potrebbe essere stato sotto minaccia o ricatto.
Nonostante i nuovi dettagli, il mistero sulla morte di Angelo Onorato rimane irrisolto. Gli inquirenti continuano a lavorare per chiarire ogni aspetto di questo caso complesso, cercando di dare risposte alla famiglia e a chi lo conosceva.